THE 69 EYES - West End

Nuclear Blast
Alzate al cielo i vostri calici ricolmi di prelibato plasma: tornano i nostri affezionati Helsinky Vampires con il loro dodicesimo album. Una raccolta di 11 nuovi inediti di fattura pregevole, dove i nostri ci iniettano in corpo la loro sempre fresca e vincente miscela di Metal e Gothic Rock, inebriante quanto un amichevole morso sul collo. Vi dico subito che gli elementi tipici del brevettato sound di marca 69 Eyes sono sempre presenti, ben distribuiti su tutto l'album. Un sound definibile come un particolare melange di Metal piuttosto commerciale e "glammettone" con le rifiniture elegantissime del Gothic... e soprattutto con l'inimitabile voce baritonale e particolarmente piacevole del singer Jyrki 69, il quale non ha perso un'oncia del suo fascino maledetto. Oltretutto, le sempre ben curate e cantabili melodie corali e "melanconiche" dei refrain, altro segno distintivo della musica dei nostri, si rivelano ancora una volta l'asso nella manica dei nostri. Non vi sono particolari novità nel sound dei vampiri finlandesi. I nostri, infatti, appena dopo gli anni 90 (decennio in cui la loro musica era caratterizzata da un'impronta rigidamente Glam/Sleaze... cosa che non funzionò mai eccessivamente bene a mio modesto avviso) hanno trovato la combinazione vincente con quello che loro stessi chiamano Goth 'n' Roll, e ormai la loro identità musicale resta quella, con poche variazioni. Non è di certo un male: anzi. I nostri continuano ad utilizzare esclusivamente il classico formato canzone per dare il meglio di sé a livello espressivo. E la loro tipica dimensione intimistica Dark & Gothic fa il resto. Il carisma di Jyrki e compagni non si discute, neppure con questo "West End". Dove troviamo anche degli ospiti di gran pregio. Su "The Last House On The Left" abbiamo infatti vocalizzi incrociati del "sinistro" singer Wednesday 13 con Calico Cooper (la figlia del mitico Alice) e con il grande Dani Filth, il quale duetta alla grande con Jyrki anche nell'iniziale "Two Horns Up". Generalmente, di quest'album si possono ben apprezzare tanto la dimensione Goth/Metal di tracce abbastanza "classiche" come "Burn Witch Burn" e la bellissima "Orchid", quanto i continui sconfinamenti in territorio più tradizionalmente "Rock", quali "Outsiders" e "Hell Has No Mercy", i quali attestano la grande cultura e versatilità della band, forse una delle poche a nobilitare realmente il formato canzone in ambito Rock/Metal a livello internazionale. Un plauso per l'ariosa e semi-sinfonica "Death & Desire", che arriva a livelli qualitativi quasi a livello della mitica "Sister Of Charity" tratta dall'album "Devils". Per finire, bentornati ai The 69 Eyes, la cui presenza nel mercato discografico, per un mucchio di valide ragioni, si rivela sempre un grandissimo piacere per moltissime persone che amano alla follia i tenebrosi Helsinky Vampires. Un motivo ci sarà... 

Voto: 9/10 

Alessio Secondini Morelli