FREEDOM CALL - M.E.T.A.L.

SPV
Mi sono simpatici i Freedom Call. Tanto simpatici. Perché il loro decimo album, pur rimanendo entro i confini stilistici del Power Metal, è considerabile qualcosa di altamente, splendidamente "anthemico". Fin dalla prima traccia "111 - The Number Of The Angels", continuando poi con la title-track ("em-i-ti-ei-el: it's METAL!") nonché con TUTTE le altre, non c'é verso di fermare la sana voglia, per l'ascoltatore, di unirsi ai cori epici dei refrain, e di farlo a squarciagola. Ogni brano è un inno collettivo, ed in ogni brano pare quasi scivolare in secondo piano la comunque ottima perizia strumentale, di chiaro e sano stampo Symphonic/Power, che caratterizza la "background music" dei nostri amici tedesconi. Naturalmente, le liriche spaziano a tutta callara tra il mitologico ("Spirit Of Daedalus") il fantasy e il generalmente epico ("Ace Of The Unicorn", "Days Of Glory") che è una bellezza. Voglio dire, questo modo di raccontare certi scenari in musica, utilizzando il consueto ed adatto linguaggio del Power più anthemico, rappresenta secondo me il modo più viscerale e sanguigno di far rivivere all'ascoltatore detti scenari e dette storie, con un'enfasi che (mi spiace per i detrattori) solo il Metal possiede. E qui siamo a descrivere qualcosa di veramente importante. Per quale motivo il Metal racchiude in sé una rappresentazione artistica altamente popolare? Per questo. Per nient'altro che questo. Gli estimatori amano ritrovarsi nei mondi fantastici, mitologici e fantasy spesso raffigurati nelle stesse copertine dei dischi (che ormai sono ad un livello generale di grandissima arte figurativa) mediante una dimensione musicale fortemente visionaria ed immaginifica. Questo per molti è come una droga. Una dolce ed inebriante droga che pervade poi tutto il proprio essere quotidiano. E non c'é nulla di male. Comprate M.E.T.A.L. e cantatelo a squarciagola. Poi andate a vedere dal vivo i Freedon Call e fate lo stesso, con ancor maggior partecipazione. Vi farà senz'altro bene. 

Voto: 8,5/10 

Alessio Secondini Morelli