HIDDEN LAPSE - Butterflies

Rockshots
Sono trascorsi appena due anni dal precedente e ottimo Redemption e i nostrani Hidden Lapse fanno ritorno sulle scene discografiche con un nuovo e fantastico lavoro, dal titolo Butterflies. Il disco vede la luce ancora una volta sotto la Rockshots Records, segno questo che la label crede non poco sulle potenzialità della band. Fin dalla copertina si avverte che le cose in casa Hidden Lapse si sono fatte ancora più serie e mature, in quanto il loro sound non è cambiato poi così molto rispetto al precedente, ma secondo noi ha subito una maturazione piena e ricca di qualità. La musica composta dai nostri è pur sempre una sorta di progressive metal sconfinante spesso e volentieri nel symphonic metal di stampo europeo, ma stavolta hanno superato loro stessi, in quanto le composizioni presentano una struttura assolutamente degna delle grandi band del genere. Il suono duro, roccioso e granitico delle chitarre fa da contraltare alla bella voce della vocalist, che non teme confronti su nessun tipo di registro sonoro. Si parte subito con tanta potenza rilasciata da Dead Jester, primo scintillante brano di questo Butterflies. Mentre la seconda Third risulta essere un brano molto articolato e a tratti complesso ma ricco di melodia e atmosfere lussureggianti e suadenti. I ragazzi sfiorano il metallo pesante con The Letter 0, brano che racchiude un grande impatto sonoro, dato dalla doppia cassa e dalle chitarre compresse a dovere, il tutto reso “docile” dalla voce di Alessia Marchigiani. Questo è uno dei classici lavori che può tranquillamente stare in ogni collezione di qualsiasi metal head che si rispetti, in quanto molto vario, bello e accattivante e cosa più importante, è un disco che non cade nel classico cliché del solito power metal sinfonico progressivo. Secondo il nostro modesto parere, gli Hidden Lapse già da qualche tempo sono pronti per fare tranquillamente il grande salto su tutti i fronti, sia nazionali che soprattutto esteri. 

Voto: 9/10

Sandro Lo Castro