METHEDRAS - The Ventriloquist

Massacre
È con mia gioia immensa dovermi occupare dei nostri Methedras, perché la compagine meneghina io la conosco molto bene. Li ho seguiti fin dalla caldissima e terremotante esibizione al Wacken Open Air che è un ricordo remoto, fino ad occuparmene quando la webzine che dirigevo era ancora viva. Ora i nostri sono tornati forti di un nuovo contratto con una label leggendaria che conferma ancora di più lo status acquisito dalla band con tenacia, sudore e passione. L’opener “Deal with the devil” è un pugno in faccia pesantissimo, puro threash/death dall’impatto devastante. Chitarroni maciulla riff, ritmiche veloci, perfette e con parti groovy che dal vivo scateneranno un putiferio e la voce cavernosa e da goduria massima del frontman Claudio Facheris. La band è in palla, c’è anche qualche concessione melodica nel chorus che è da cantare a squarciagola ed è irresistibile. “Blind” inizia con riffing compressi, per poi liberare l’impatto con la sezione quadrata fatta dall’inossidabile coppia Andrea Bochi e Daniele Gotti; il singer offre anche un dualismo growl/pulito in certi punti. Ma ecco la botta pesante con un accelerazione thrash/death seguita da tempi più groovy e un tappeto ritmico e atmosferico dal taglio melodico, senza per questo annacquare il brano; anzi, l’ingrediente è un’arma in più della band. “Stab me again” è terremotante fin dall’esordio con blast beats e riffing grattuggiosi, per poi ecco appesantire il tutto con chitarre serrate ed è difficile non cantare il chorus facendo headbanging. Brano dai cambi di tempo precisi e repentini; un brano che profuma di Testament odierni ma con la sensibilità e l’esperienza tutta dei nostri, grande solo di chitarra da parte di Daniele Colombo. “Alive or convict” è un brano che diverse band internazionali si sognerebbero di scrivere, una formula dove un profumo bluesy viene impervitaminizzato dal thrash/death. Un treno in corsa semplicemente devastante; riffing pesanti e diretti, growl cavernoso ma con sempre la melodia ben in testa; grande tempo spezzato ricco di groove prima del solo di qualità altissima. “Watch me fall” è un brano che chiude il cerchio, ritmiche ad alto tasso groove con riffoni taglienti come rasoi e poi up tempo diretto come un uppercut di Rocky Balboa. La voce di claudio è potente, ben modulata nel growl e si sente l’uso della melodia nel chorus, un brano che ti fa andare su e giù la testa e non ti fermi mai; come non essere felici? Tirando le somme, ci sono due modi di aprire alla melodia; il primo è svendere la propria integrità artistica per ricorrere l’effimero e facile; la seconda è aggiungerla in modo sapiente come fa un cuoco con una spezia, rendendo la formula ancora più gustosa; un consiglio, prendete esempio dai Methedras, loro hanno scelto col cuore la strada giusta, sipario. 

Voto: 9/10  

Matteo”Thrasher80”Mapelli