RAZGATE - Welcome Mass Hysteria

Punishment 18
Negli anni 80, quando la cantante pop Madonna partecipò in un famoso concertò italiano, per omaggiare le sue origini indossò una t-shirt con la frase, gli italiani lo fanno meglio. Perché questo aneddoto? , no, non ho l’arteriosclerosi(non ancora ),ma per sottolineare che anche in questo caso, i nostri il metal lo fanno meglio, e dovremmo esserne orgogliosi. Se io facessi ascoltare questo album ad un esperto di musica pesante rimarrebbe sbalordito, perché questo disco di thrash metal senza compromessi se fosse stato fatto da una band americana e sul suolo USA avrebbe altri trattamenti, ma siccome è di casa nostra qui i veri “artisti” sono altri a livello mediatico. “Sacrifice rebirth” inizia con chitarre minacciose dai riffing tipicamente thrash metal americano e rullate di batteria per poi arrivare il colpo pesantissimo, tellurico e potente della batteria. Il brano è strepitoso, un maglio deciso e potente in up tempo, grande il lavoro delle chitarre e del singer Giacomo Burgassi anche nelle vesti di axemen; cambi di tempo perfetti con accelerazioni e rullate dosate a dovere. Il brano è pesante e preciso al massimo, i solos sono eccelsi, melodici e di caratura tecnica, impossibile non fare headbanging. La titletrack è esplosiva; devastante brano thrash metal con la furia degli exodus, diretta precisa e riffing serratissimi. La macchina ritmica è un panzer, un brano che on stage farà sicuramente levare la terra e scatenando uno stage diving; riffing pesanti, e un chorus perfetto che è uno sputo velenoso. Cambi di tempo fluidi, e una cavalcata thrash nell’intermezzo velenosa e letale, le chitarre sfoderano una prova maiuscola nei solos, melodici e da pelle d’oca. “Skinwalker” è un titolo stupendo come il brano in questione, riff grattati che sembrano rubati al Mustaine dei tempi d’oro; un proiettile sonoro in up tempo, grande prova compatta di tutto il gruppo. Il singer sputa rabbia e sudore, difficile resistere, grandi cambi di tempo in accelerazione e un feeling rock and roll innervato di thrash; anche in questo caso, l’assalto dei solos è delizia per ogni thrasher come me, perché è puro Bay Area sound con quel suono “chrushing” che a me piace tanto. La conclusiva “1348” è una palla di cannone senza pietà, veloce, devastante, thrash metal furioso allo stato puro. Riffing serratissimi, cori da battaglia, rullate, e ripresa veloce e furiosa; cambio in up tempo ad alto tasso di heavy metal, i solos sono perfetti nel dare un feeling melodico pur nella brevità, perché l’impatto è la costante dei nostri. Un disco eccezionale, che è qualità pura; un gruppo che è da sostenere senza se, senza ma, perché ha generato uno degli album thrash metal più belli di quest’anno a mio parere, lode all’ettichetta e ai Razgate e tornando all’incipit, italians do it better, hellyeah!! 

Voto: 8.5/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli