SIRJOE PROJECT - Letze Baum

Autoprodotto
Sergio Casamassima, chitarrista/polistrumentista diplomato al GIT di Los Angeles, membro fisso dei longevi Dark-Progsters italiani Presence, nonché didatta e turnista, ci propone l'album di esordio del suo nuovo progetto musicale, il SIRJOE Project (SirJoe non è altro che la grafia inglese del suo nome di battesimo Sergio, il nostro dimostra insomma una fantasia verbale da vendere). Il discorso musicale proposto, ovviamente, verte su lidi inerenti il genere musicale Progressive Rock. Ma... attenzione: non si tratta di riproposizione pedissequa degli stilemi del classico Prog settantiano (o delle correnti NeoProg di Marillion et similia). Quanto invece di un ambizioso concept-album totalmente incentrato, anche con una certa qualità ed integrità musicale, su argomenti di tipo ecologico. Un antico detto dei nativi americani recita "Quando anche l'ultimo albero sarà stato tagliato, quando l'ultimo pesce sarà stato mangiato, quando l'ultima sorgente sarà stata avvelenata, solo allora vi renderete conto che il denaro non si può mangiare." Ed è proprio dall'incipit dell'antico detto appena citato, "Ultimo Albero" ("Letze Baum" in tedesco) che il nostro parte in quarta, iniziando a decostruire e riplasmare tutti i dettami più nobili del Prog Rock secondo la propria sensibilità artistica, miscelandoli con sapiente maestria a differenti e variegati stilemi musicali, apparentemente contrastanti tra loro; il tutto finalizzato ad un risultato finale, a dir poco ottimo, in senso di drammaticità, potenziale narrativo e, non da ultima, una solida abilità tecnico-compositiva. Rock-Metal-Etno-Fusion-World-Progressive è l'ardita auto-definizione che Sergio da alla dimensione musicale elaborata su quest'album. Ed in effetti, tale definizione non è tanto lontana dalla realtà. Gli umori e gli stati d'animo tradotti in musica in questa complessa e sfaccettata opera sono parecchi, ed alcuni vocalizzi e percussioni di sapore etnico fanno capolino qua e là più volte come contrappunti ed incipit alle composizioni, caratterizzate da parti squisitamente Fusion, ritmi dispari di rigore del Prog (che però riescono a mantenere ogni brano scorrevole ed ascoltabile), energia sprigionata da chitarre molto metal, ottimi assoli di gusto fusionistico e passaggi "sinthy" di evocativa e pacata atmosfera. Tutto concorre, come detto, ad un risultato finale di gran potenziale narrativo riguardo l'argomento scelto, valorizzato anche dalla voce, versatile e a tratti recitativa, del singer Alessandro Granato, a cui Sergio affida liriche di forte impatto visuale ("Forgive Us", "I Pray The Rain", "Rainbow Warriors") quanto impregnate di sensibilità ecologica. Del resto, Casamassima si occupa di suonare tutti gli strumenti musicali, dimostrandosi un polistrumentista di grande abilità e gusto artistico. Qua e là permane certo un senso di manierismo tipico del prog anche, ad esempio, nella scelta dei suoni di chitarra in fase di produzione/mixaggio. Ed oltretutto l'album rischia più volte di cadere nel prolisso data l'eccezionale durata di circa 72 minuti dell'album. Ciò nonostante, mi sento di dare un plauso all'opera di SirJoe, se non altro per il suo forte messaggio ecologico (illustrato tra l'altro da una splendida copertina) e per la già citata sensibilità artistica dimostrata, assolutamente non comune qui in Italia oggigiorno, in materia del più nobile Prog Rock/Metal. Prodotto consigliato ai fan del genere, e soprattutto a chi tra di essi si senta particolarmente sensibile agli argomenti inerenti l'ecologia. 

Voto: 7,5/10 

Alessio Secondini Morelli