CALIBAN - Elements

Century Media
I tedeschi Caliban, non sono certo dei novellini; anzi a dirla tutta, sono stati dei pionieri nel metalcore al tempo. Mi ricordo ancora quando col quarto album dopo una gavetta dura esordirono sulla compianta e gloriosa label olandese Roadrunner. Questo è il ritorno dei nostri dopo due anni, un disco che è un discreto ritorno. L’opener “This is war” è un martellamento in blast beats, con chitarroni compressi, up tempo selvaggio, scream and growl e apertura melodica nel ritornello pulito. L’elettronica è in secondo piano rispetto alla parte metal presente nel fraseggio oscuro, però l’apertura melodica risulta troppo “voluta” per accontentare la classifica invece di continuare sul solco estremo. “Ich blute fur dich” è l’unico brano cantato in lingua madre, breakdown, blast beats, chitarre compresse, anche qui dualismo growl/scream. Brano oscuro e la solita apertura melodica nel ritornello più aperto e cadenzato, il gruppo conosce a menadito le regole del genere, e suona compatto e convinto. “My madness” ha un buon giro di chitarra bello potente, mid tempo pesante, riffing compressi, e growl corredati da cori. Il brano è abbastanza buono, solo che anche qui il ritornello pulito e melodico tende a stancare, perché purtroppo si sente la forzatura, nonostante un buon lavoro di chitarre. “Delusion” un brano cadenzato anche questo, l’elettronica non è invasiva perché cede il passo ai riffing metal dei nostri. Brano compatto, il dualismo growl/scream funziona e anche il ritornello pulito non toglie mordente al brano; ci sono interventi puliti anche nelle strofe, ma sono appena accennati. “Dark shadows” che è il brano più corto del lotto; neanche due minuti, è un arpeggio sinistro, oscuro di chitarra con il basso arpeggiato, prima dell’entrata pesantissima e quasi doom della batteria fa da apripista per il conclusivo “Forsaken horizon”. Un discreto ritorno come dicevo; brani oscuri, con aperture melodiche, che però tradiscono una certa meccanicità e schiacciano l’occhio all’audience del genere; per staccarsi dal marasma dei gruppi metalcore che intasano la scena, ai nostri l’esperienza dovrebbe insegnare a non assomigliare ai tanti che suonano le stesse cose, distinzione prima di tutto. 

Voto: 6.5/10  

Matteo”Thrasher80”Mapelli