STEELHEART - Through Worlds Of Stardust

Frontiers
Nel 2017, gli Steelheart (ovvero Miljenko Matijevic e un pugno di suoi validi sodali) sono tornati esibendosi dal vivo al prestigioso Frontiers Rock Festival., Con uno show che personalmente mi ha deluso parecchio per via di un sound troppo potente direi quasi trash metal ben lontano da quel piacevole hard blues ala Firehouse che pure io ho apprezzato dalle note dei loro primi due album di qualche decennio fa.Ora,hanno pure pubblicato un'album nuovo di zecca dal titolo “Through Worlds of Stardust”. Si tratta di un disco con due anime ben distinte che si alternano e abbracciano.Si parte con un sound prettamente “alternative” (con diverse influenze metal) nei primi brani, per poi passare per le classiche ballate da lacrime sfornando così un lavoro che nel suo complesso ha come suo pregio principale quello di è senza dubbio quello di unire, oltre che attitudini quasi opposte, anche un sound moderno con influenze rock puramente anni '80. Merito di ciò è il songwriting senza alcuna incertezza di Matijevic: il cantante non è certo un novellino e dopo decenni di musica ad alti livelli conosce bene le diverse combinazioni per catturare il pubblico e tenere alta l'attenzione per l'intera durata dell'album. Lodevole è anche la sua prestazione vocale, attraverso la quale interpreta alla perfezione ogni pezzo, viaggiando con disinvoltura tra acuti, vocalizzi graffianti e melodie dolci.

Ad aprire il lavoro sono le chitarre urlanti di "Stream Line Savings" che progredisce su una sezione ritmica nervosa e poco uniforme, in grado di colpire nel segno fin da subito. Dai toni alti è anche "My Dirty Girl", introdotta da un riff adrenalinico e costruita su strofe sostenute e cariche di tensione. Si continua a fare sul serio anche con "Come Inside", basata su un fantastico giro di basso distorto e con fortissime influenze alternative, mentre "My Word" è un riassunto di quanto ascoltato finora, completata da un magnifico ritornello. Dopo quattro pezzi in cui vengono mostrati maggiormente i muscoli, viene presentata una serie di ballate che spezzano bene il ritmo e riescono a trasmettere la giusta dolcezza. Tra tutte è impossibile non segnalare "You Got Me Twisted", in cui il piano viene alternati agli acuti di Matijevic e "Lips Of Rain", nella quale gli angoli vengono ulteriormente arrotondati e si lascia spazio alla vera e propria melodia. Tra le restanti tracce, a farsi notare maggiormente è "My Freedom", soprattutto per la splendida performance vocale. In conclusione,che dire,Le due metà dei “nuovi” Steelheart collidono all’interno di un ritorno discografico, che rispolvera con gusto un moniker che da troppo tempo mancava sulle nostre scene. Certo, per farsi realmente piacere questo disco occorre un po’ più di elasticità mentale rispetto, ed esempio, all’ascolto di un nuovo album dei Tyketto o dei Tesla, per citare due realtà hard rock ancora attive e feritli di nuove composizioni. Infatti in Through Worlds of Stardust l’alternative e il metal sono sempre lì, sulla porta, pronti a permeare le note rock di queste dieci canzoni. 

Voto: 7,5 

Bob Preda