LONEWOLF - Raised On Metal

Massacre
QUESTI SONO DEI VERI VETERANI!!! Ma di quelli veraci, che fanno musica per vera passione personale. Gloriosi!!! I Lonewolf (band basata in Francia seppur con nomi tedeschi... presumo quindi siano solo naturalizzati francesi), vedono i natali nell'anno di grazia 1992, ed esattamente 10 anni dopo l'anno di formazione danno alle stampe il loro primo LP (seppur abbiano anche passato un periodo di inattività dal 1996 al 2000), e da allora non si sono più fermati. Ed è così che nel 2017, con questo "Raised On Metal" i nostri festeggiano la release del loro nono album. Vi anticipo, pur indicandovi brevemente un'ottima produzione ed una preparazione tecnica perfettamente adeguata, che in questa recensione non si parla nè di livello tecnico-compositivo, nè di originalità nè di anacronismo o meno del genere proposto nè di altra fuffa similare. Qui parlerò solamente di... SOSTANZA!!! I nostri si glorificano di proporre il più puro, SG&RMP, vale a dire Sano Genuino & Robusto Metallo Pesante!!! Di conseguenza, l'unico argomento di discussione è l'energia, la visceralità, e la qualità intrinseca delle canzoni. Sì, CANZONI, perché sono quelle che fanno la differenza, se si vuol realizzare un album che rispecchi la propria pura passione musicale. Dimenticatevi una volta per tutte dei sottogeneri e tornate alla Natura (come nello spot del mulino bianco).

Nel Metallo, quello puro e viscerale, le canzoni sono tutto: partono da un riff assassino, esemplare, che entra in testa subito dopo la terza o quarta nota reiterata, si sviluppano poi con una bella strofa cantata che si concatena ad un bridge in coinvolgente crescendo fino all'esplosione del refrain super-epico che va obbligatoriamente cantato in coro nei concerti, come un comportamento automatico, senza neppure attendere che la band dal palco coinvolga l'audience... e si cesella il tutto con una buona dose di assoli di chitarra. Il tutto nello spazio di 4-5 minuti di media. Chi raggiunge detta perfezione nelle sue composizioni, ha il mondo in tasca. E ormai penso che questi Lonewolf ci siano arrivati molto vicini. E la band è davvero "ignorante" nel senso buono, perché ascoltando quest'album si ha la fortissima idea che i Lonewolf godano alla grande suonando ciò che suonano da così tanto tempo, fregandosene se difronte a loro ci saranno diecimila o dieci spettatori ad un loro concerto. Loro sanno come coinvolgere il pubblico, e un loro concerto è sempre una festa collettiva, così come l'uscita di un album così! Non voglio certo dire che tutte le 10 canzoni dell'album (12 sulla versione digipack che è limitata a sole 300 copie!!!) siano su livelli eccelsi, sarebbe impossibile secondo me da parte di chiunque, però... vi posso assicurare che ascoltando brani come "Unleash The Wolf", "Souls Of Black", "Skinless Smile", "Evil" e la title-track, sono rimasto esterrefatto. Non mi sentivo così da quando ascoltai la meravigliosa "Renegade" degli Hammer Fall, che delle canzoni partorite dalle Classic Metal bands di formazione relativamente recenti adoro più di tutte. Il Metallo Pesante, quello tradizionale, passa da tutte le qualità intrinseche che permeano e trasudano da un album come questo. E non è descrivibile a parole, perché si sa che (lode a chi ha creato questa massima): "Il totale è più della somma delle singole parti". Sollevando silenziosamente ed umilmente lo Stendardo dell'Heavy Metal, i nostri si innalzano al di sopra del resto. Io mi rivolgo a voi tutti: nella mia modesta opinione, se non trovate nulla di interessante e coinvolgente in quest'album significa che avete molto probabilmente sbagliato webzine... e forse genere musicale. Se volete proprio un'indicazione (che palle che siete!) vi dirò che l'indirizzo musicale della band è abbastanza consono al metal teutonico di bands storiche come Running Wild e Grave Digger. Ed ora siete serviti. Ascoltate e fatevi rapire dal sacro pogo. Personalmente non vedo l'ora di vederli dal vivo. 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli