KHEPHRA - I 9 Volti del Demonio

War Kommand
I lombardi Khephra, sono una delle colonne del metal estremo underground italiano; e hanno una coerenza stilistica invidiabile. Anche questo nuovo album affonda le sue radici nel più puro, in compromissorio, incorruttibile black metal; ma non solo, è un disco che è ancora più “contro” e fieramente ribelle ,perché il disco è un antologia horror fatta in musica; e cosa c’è di meglio per suscitare inquietudine del metallo più estremo e malvagio? solo che qui la realtà supera la fantasia; perché le canzoni purtroppo sono ispirate a delitti realmente commessi, per i più svariati motivi, dall’ossessione religiosa, alla perversione sessuale, al maniacale puro; un atto d’accusa potente contro le nefandezze umane; basta sentire l’opener “Il maniaco della luna”, chitarre gelide ,blast beats furenti e una voce che proviene dall’inferno reale a scandire cronache folli; ”Gelidi sentieri” è il verbo più nero, riffing caliginosi ad opera di Lord che ne è anche il cantore mortifero della formazione e Saligia; Snake e Draughar compongono la sezione ritmica precisa e potente con squarci thrash;”The freeway killer” è stupenda nella sua spietatezza, martellamento continuo si incrocia a liriche rabbiose e cambi di tempo, un mid tempo black/thrash con atmosfere nere; l’accoppiata black di “La casa degli orrori” e “Il mostro di palazzo” rende bene cosa vuol dire suonare black metal, ovvero, niente orpelli, ma sana furia genuina e passione.

”L’uomo grigio” è inquietudine pura con una base lenta mentre un recitato racconta la maledetta vicenda; ”Madre morte” è un atto di denuncia forte e chiaro; “Empirika” è dissonante ,un tappeto di tastiere che sembrano prese da un film horror dei tempi belli; ”La saponificatrice”, brano ispirato alla famigerata Leonarda Cianciulli, è pura furia black, una cavalcata nero pece, si sente profumo dei Darkthrone dei tempi d’oro; a concludere il tutto la cover del pezzo dei patavini Evol,”Prologue (waiting for his coming)”un tributo ad una band che al culto nero ha dato molto. Un disco che merita di essere posseduto e conservato, per la qualità, passione e intransigenza sonora; in un’epoca dove vengono messe scimmie ammaestrate per il mercato musicale, i nostri sono un bel dito medio ribelle e velenoso, grandi Khephra! 

Voto: 8/10  

Matteo ”Thrasher80” Mapelli