ALTAIR - Intervista alla Band


Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

Ciao Maurizio, grazie innanzitutto per l'intervista che ci stai proponendo! Il nostro nuovo album, come molta gente avrà sentito anche dal videoclip del singolo, ha sonorità e tematiche molto diverse dal primo, che registrammo nel 2011 (e che sfortunatamente vide la luce solo nel tardo 2013, per problemi legati alla precedente etichetta), ma continua a mantenere forti componenti melodiche che riteniamo fondamentali, soprattutto nelle linee vocali. Abbiamo aumentato la dose di spunti prog e reso i riff e le canzoni più cupe, in modo da rendere il tutto più aggressivo e incalzante. Per quanto riguarda la tematica, abbiamo voluto costruire una sorta di concept che ruota attorno alla struttura dell’inferno dantesco, basando ogni canzone su un girone o un peccato, ma senza scadere troppo nella banalità del citazionismo e del copia/incolla. E', in altre parole, una sorta di viaggio onirico per l'ascoltatore, dove l'inferno dantesco viene utilizzato solamente come una tavolozza per dipingere un quadro completo delle passioni, paranoie debolezze, virtù e vizi dell'umanità.


Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

La band è nata per gioco nel lontano 2008, fondata da Luca Scalabrin (Scala) e Gianmarco Bambini (Giamma). Progressivamente la line-up ha subito molti cambiamenti e, poichè eravamo giovanissimi e completamente privi di esperienza nel settore musicale, la nostra crescita è stata abbastanza lenta, sino all'arrivo in formazione del cantante Simone Mala e la nascita dei primi pezzi inediti nel 2009, poi la prima esperienza in uno studio professionale nel 2011 (Pristudio) dove partorimmo il primo full lenght, "Lost Eden", con la formazione che pensavamo definitiva, o perlomeno quella che ha fatto si che il nome Altair uscisse dalla piccola realtà e divenisse un nome conosciuto tra le band dell'underground italiano.

Come è nato invece il nome della band?

Il nome della band nacque per caso nel 2007, quando il gruppo non esisteva ancora veramente. All'epoca i fondatori, Giamma e Scala, si trovavano a casa di quest'ultimo per suonare cover rock e metal, facendo superare ogni limite di wattaggio a dei poveri amplificatori da 15 watt. Si stava pensando ad un nome per la band e questo arrivò per caso mentre Giamma chattava con un'amica che aveva come immagine di profilo una sfera di cristallo, che lo condusse, dopo aver aperto varie pagine di wikipedia, ad una lista di stelle. Il nome ci piacque molto e decidemmo di tenerlo. Sfortunatamente dopo pochi mesi uscì  il primo Assassin's Creed e per anni tutti pensarono che avessimo preso il nome dal protagonista...

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

Questo album come abbiamo detto in precedenza ha un filo conduttore, ma non segue tematiche precise in quanto i nostri testi sono molto astratti.  Ci vengono in mente alcune band, senza uscire dall'Italia, come i grandi Rhapsody o i nostri compagni di etichetta Kaledon, che hanno scelto di creare vere e proprie saghe fantasy usando uno stile di scrittura molto narrativo, noi invece preferiamo utilizzare uno stile più orientato verso la poesia, testi più brevi, ricchi di figure retoriche e simbologie. Credo sia normale ispirarsi comunque alla quotidianità, lo studio è molto importante per creare un'opera artistica, ma da solo non basta, sono le esperienze di vita che animano l'arte. I testi in questo disco sono di fondamentale importanza. Infatti per ogni brano di Descending abbiamo sempre costruito la linea vocale nello stesso momento in cui scrivevamo il testo, in modo da rendere il tutto più omogeneo e per far si che Mala potesse dare ad ogni frase la giusta interpretazione, usare il timbro giusto al momento giusto e rendere il tutto più teatrale.


Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

Nel nuovo album, abbiamo puntato su un sound più duro e moderno, che non disdegni la melodia ma che esca dagli stilemi del power metal troppo pomposo o zuccheroso.  Abbiamo anche cercato di arricchire ogni brano con spunti provenienti dalle molte sfaccettature dell'Heavy Metal, per far si che anche l'ascoltatore più difficile possa rispecchiarsi nel contesto di una determinata canzone. Noi crediamo in questo album e sappiamo che ha molte qualità. Ma vogliamo lasciare il giudizio ai nostri fans e a chi ci deve ancora conoscere!

Come nasce un vostro pezzo?

Solitamente nasce da un riff, una melodia vocale, o anche da un semplice battito di piedi che simula il pattern di una cassa. Dopo l'input iniziale, il nostro bassista Luca Scalabrin, si cimenta nella composizione del brano tramite Guitar Pro (si può fare pubblicità?), e da qui arriva ad estendersi fino a creare un album intero. A parte gli scherzi, lui è la principale mano compositiva del gruppo, infatti entrambi gli album sono stati scritti quasi totalmente da lui. Per quanto riguarda testi e linee vocali, solitamente Gianmarco e Luca si riuniscono per scrivere il testo e abbozzare una linea melodica che poi Simone Mala modificherà e personalizzerà.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Questa è una scelta molto ardua, poichè in generale tutti i pezzi di questo album ci gasano e infondono determinate emozioni dentro ad ognuno di noi. Se dovessimo fare una scelta, comunque cadrebbe sull'ultima traccia, A Lesson Before Ascending, perchè è quella col sound più innovativo a detta nostra, e che racchiude anche la chiave del concept.


Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

La band a cui assomigliamo di più dal punto di vista stilistico sono probabilmente i Symphony X, a cui sicuramente ci siamo ispirati in maniera massiccia. Ma anche band di generi differenti, come Savatage, Nevermore, Annihilator o Masterplan. Poi chiaramente tutti i classici del power metal come Helloween, Blind Guardian, Gamma Ray sono stati dei pilastri di ispirazione importanti, soprattutto durante la fase di crescita e ricerca di un sound tutto nostro.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?  

L'album è già in fase di promozione, grazie a Markus Eck della Metal Message, che sta facendo un ottimo lavoro dato che l'album è già comparso sopra moltissime webzine, e sta venendo recensito in questi giorni. Stiamo pensando ad organizzare sia qualcosa qui in patria, nella nostra amata Italia, e anche all'estero tramite contatti e agenzie di booking. Pensiamo che tra qualche mese potremmo già anticipare qualcosa di concreto!

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

Bella domanda. Sarebbe fantastico registrare un album dal vivo, ma ci vuole anche la situazione adatta, e soprattutto un palco degno di nota. Ci piacerebbe molto, e se sicuramente capiterà l'occasione, non esiteremo a sfruttarla!

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

La scena musicale italiana metal esiste e su questo non ci piove. La cosa fantastica, che è anche la problematica principale, è che ogni giorno nascono nuovi gruppi e nuovi artisti, e ne muoiono anche altrettanti che hanno faticato ad emergere. E tutto ciò, per un semplice motivo: quasi tutti suonano o possiedono una band. Questo cosa comporta? Che c'è un'offerta altissima e una domanda molto bassa, anche perchè la domanda è dettata dalla qualità della band. E il fatto che la stra grande maggioranza di persone che viene a supportare l'underground (diciamo underground, perchè a livelli più alti questa problema non si pone), suoni o abbia un gruppo, porta fatalmente il soggetto a pensare "Questo lo so suonare meglio", "Questo pezzo lo avrei scritto meglio" o frasi di questo tipo, e al denigrare quasi o totalmente la band! Poi vi sono altri fattori, come ad esempio strutture non adeguate alla musica live e che chiedono ai gruppi di portare gente, quando DOVREBBE essere il locale ad avere già di per se una propria clientela interessata alla musica dal vivo. Purtroppo ci sono capitate delle serate che avremmo volentieri evitato e che ci hanno abbattuto il morale, mentre molte altre ci hanno fortificato e dato un maggiore spunto per proseguire. 

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

Non ci sentiamo di dire che ci abbia danneggiato, anzi, abbiamo avuto molte volte un supporto grazie a internet e al suo popolo! C'è da dire che ci siamo sempre comportati in modo rispettoso verso fans e persone, senza risultare sopra le righe o senza eccedere in atteggiamenti boriosi e superflui. Molti gruppi, alcuni anche nel panorama italiano, non hanno avuto la stessa fortuna, ma semplicemente perchè si sono voluti rendere più grandi e importanti, più di quanto lo fossero. Internet non perdona, è come una lama a doppio taglio, capace di ferire e ferirti!


Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

Il Power Metal è certamente un genere molto complesso sotto ogni punto di vista, in cui non si smette mai di imparare e dove c'è sempre un margine di miglioramento. E' poi comunque ritenuto da sempre un genere ad alto livello tecnico e di composizione, ma anche per questo motivo è molto difficile far uscire il proprio nome. In ogni caso, ci da un sacco di soddisfazioni, ma i tempi d'oro sono passati!

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

Ce ne sarebbero a non finire! Ci piacerebbe collaborare con un sacco gruppi che seguiamo come ispirazione e artisti di fama mondiale, la nostra esperienza di sicuro non finirà dopo quest'album, quindi abbiamo ancora tempo per far si che ciò accada! Per ora abbiamo avuto la fortuna di collaborare con il grande Fabio Lione, con Alessio Lucatti dei Vision Divine e chiaramente con Simone Mularoni, nostro stimato produttore. In futuro chissà, magari riusciremo far duettare Simone con Russel Allen o Jorn Lande, non sarebbe figo?

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Vorremo ringraziare chi ogni giorno ci dedica un pò del suo tempo, chi ci supporta (e ci sopporta) sui social networks e in generale nelle attività del gruppo! Abbiamo ancora un sacco da imparare, e le persone che ci seguono, ci danno i motivi validi per far si che migliorarsi sia un dovere oltre che un piacere. Speriamo che il nostro nuovo album in arrivo sia ciò che tutti si aspettavano, perchè noi ci crediamo e non vediamo l'ora di vedervelo in mano o nelle cuffie del vostro lettore mp3! Ci vediamo il 30 giugno!

Maurizio Mazzarella