MASTERCASTLE - Intervista alla Band


A tre anni di distanza dalla pubblicazione di Enfer [De la Bibliothèque Nationale], giunge Wine of Heaven. Poteste presentare questo nuovo album ai lettori di Giornale Metal?

Giorgia Gueglio: Ciao a te e a tutti i lettori di Giornale Metal.  "Wine of Heaven" è il nostro sesto album...l'attesa è stata più lunga cosi' come il percorso di composizione .

Pier Gonella: Si tratta di un album di 9 brani, superselezionati da quasi una quindicina.  Lultimo lavoro, “Enfer” ha avuto un grande riscontro e risale al 2014. Questa volta abbiamo preferito prendere più tempo perchè dopo 5 album in poco più di 5 anni volevamo che il sesto conservasse la freschezza di idee dei precedenti.

Giorgia Gueglio: Le cose sono cambiate da Enfer ed anche il tempo a disposizione fra impegni e corsi di canto è sempre meno. Avevo bisogno di tirare il fiato, riflettere su ciò che stavo facendo e sul senso che aveva.  Il senso è arrivato con una svolta musicale e un viaggio attraverso un mondo nuovo. "Wine of heaven"  nasce da un ennesimo incontro scontro tra i nostri gusti musicali, il risultato è un album che si stacca dagli altri cinque mantenendo l'identità Mastercastle.


Questo nuovo album va considerato come un concept album? In tal caso quali sono le storie affrontate nei testi?

Pier Gonella: Possiamo considerarlo come un concept nel senso che un po tutti i testi sono legato allo stesso filo conduttore. Come sempre la Gueglio è maestra nell'ideare e gli argomenti e nello scrivere i testi

Giorgia Gueglio:  Il periodo in cui ho scritto i testi è stato un periodo di grandi scelte personali e decisioni difficili. Spesso mi sono sentita sotto pressione e ho reagito con insofferenza,  altre volte sognando, staccandomi completamente dalla realtà. Avete presente quando vivete un presente che non sentite il vostro e, volutamente, staccate i piedi da terra per inseguire un sogno che dia un senso a quello che vivete? Ecco, questo è il concept di Wine of Heaven. Un nettare divino che scende nella gola e scalda il cuore, le vene, ci fa ricordare ciò che siamo davvero e ciò che davvero vogliamo. Attraverso i testi vorrei condividere le mie sensazioni, e farle vostre

Da un punto di vista tecnico invece, quali sono le differenze più importanti tra Wine of Heaven ed il suo predecessore?

Steve Vawamas: possiamo dire che con il passare del tempo il suono dei dischi si evolve e anche noi abbiamo cercato di modernizzare un po il suono...abbiamo concepito questo disco con delle chitarre detunizzate in si grave ottenendo un risultato potente e in linea con i vari dischi che escono al momento....mentre negli altri dischi precedenti questo veniva fatto in alcune tracce, in questo si è voluto confermare a pieno...il risultatoo è stato dei migliori cosi che la melodia della voce potesse essere ancor piu valorizzata...

Pier Gonella: L'album è stato registrato, mixato e masterizzato presso il MusicArt Studio (www.musicart.eu). La fortuna di poter lavorare nel mio studio è stata quella di non avere nessuna ansia sui tempi di registrazione. Per cui , compatibilmente con le attività MusicArt di scuola di musica , abbiamo composto buona parte dei pezzi in qualità definitiva. Di solito si realizza una pre produzione, o demo, con tutti i pezzi, che una volta fissati vengono poi registrati velocemente in studio. Con questo si perde buona parte del "calore" e dell'istintività di tante parti. In questo modo abbiamo potuto aggirare, o almeno limitare, la "schiavitù" dei metronomi e quantizzazioni eccessive.


Facendo un grosso salto nel passato, come si sono evoluti i Mastercastle partendo da The Phoenix arrivando a Wine of Heaven?

Steve Vawamas: posso dire che i mastercastle dal primo disco in poi sono cresciuti notevolmente migliorando sempre piu nel sound e nella stesura dei pezzi....io Giorgia e P ier abbiamo avuto un affiatamento notevole...6 dischi non sono pochi...purtroppo abbiamo avuto tanti batteristi di notevoli capacità...e mai uno in pianta stabile...adessso con alessio spallarossa direi che l'affiatamento è totale...

Pier Gonella: The Phoenix, nostro primo lavoro del 20090, fun un "salto nel vuoto". Una volta ottenuto il contratto discografico con Lion Music prendemmo l'impegno di consegnare il materiale il piu' velocemente possibile. Contiene brani come "Princess of Love" o "Words are Swords" che ancora oggi sono dei cavalli di battaglia. Sicuramente erano evidenti le nostre influenze, quelle mie neoclassiche o quelle hard rock blues della Gueglio. Col tempo il sound è stato sempre piu' affiatato e personale. Accompagnato da grandi passi avanti con la produzione, ha portato  questo Wine of Heaven.

Il nome Mastercastle viene inquadrato quasi sempre nella scena power metal, ma non pensate che questa etichetta sia eccessivamente limitativa per la band visti i contenuti musicali piuttosto ampi che evidenzia proprio un disco come Wine of Heaven?

Steve Vawamas: la tendenza è sempre quella di etichettare una band...si puo dire che agli inizi la band era piu propensa al power metal visto il background di alcuni componenti della band...ma questo con il tempo è andato un po sfumando....i suoni e le stesuredei pezzi si sono evoluti al metal moderno con influenze neoclassiche che strizza l'occhio ad una melodia accattivante...piu che power lo definirei un buon metal melodico.


I Mastercastle hanno spesso cambiato formazione, soprattutto dietro le pelli, possiamo finalmente dire che questa è la formazione definitiva?

Pier Gonella: Penso proprio di si. Il nucleo Giorgia Gueglio Pier Gonella e Steve Vawamas è sempre stato inarrestabile. Abbiamo cambiato spesso batterista. Pero' devo anche dire che ognuno di loro, nel periodo in cui ha militato nella band, ha dato il suo contributo con grande  interesse per cui  abbiamo sempre gestito nel migkiore dei modi questi cambiamenti. Alessandro Bissa è stato il primo batterista dei Mastercastle. Ha suonato nei primi 3 album e ci separammo da lui solo per motivi di distanza geografica. Oggi continuiamo a collaborare dietro a produzioni o masterclass nelle nostre scuole di musica. Stessa cosa vale per Francesco La Rosa, col quale abbiamo fatto un anno molto intenso ed un album di grande riscontro come "Enfer". Ci separammo per la difficoltà di gestire i rispettivi impegni ma abbiamo collaborato anche per il mio secondo album "Odyssea", Chapter IV degli "Athlantis" di Steve Vawamas appena uscito, nonchè Wine of Heaven dove Francesco ha suonato il brano "Making Love"

Wine of Heaven dona l'impressione di essere un lavoro più diretto ed immediato, ma anche più maturo. Siete concordi con questo concetto?

Pier Gonella: Certamente. A mio avviso brani e melodie sono vincenti, per cui si è trattato solo di valorizzarle al meglio. Oggi il mercato accoglie quotidianamente tantissimi album impacchettati nota per nota dai computer e pieni di arrangiamenti massicci ed insuonabili. Sarà che non voglio rovinarmi la vista a passare le giornate a quantizzare ma piu' vado avanti piu' passo le giornata a rivedere quello che scrivo sullo strumento, per separare  quello che suona bene e basta  da quello che suona bene se riempito di toppe...

Steve Vawaas: sono del parere che tutti i dischi dei Mastercastle sono piu diretti ed immediati...abbiamo cercato di mantenere un nostro stile e lo si percepisce in ogni nostro album...certo con il passare del tempo si matura sempre piu ed ecco che esce fuori la formula forse vincente...


Togliendovi qualche sassolino dalle scarpe, non pensate che i Mastercastle meriterebbero consensi più ampi al pari di tante band che godono di un meritato successo, comunque maggiore?

Pier Gonella: Personalmente l'ho sempre pensato, ma la cosa non mi turba affatto.  Penso a tutta la strada che i Mastercastle hanno fatto, partendo dal nulla, ovvero  da un demo tape che ci rappresentava, e che ci ha aperto tante strade dove mille altri sono arrivati tramite marketing o investimenti di denaro.  Abbiamo realizzato 6 album uno migliore dell'altro, facendo ogni volta tesoro degli errori e dell'esperienza per il successivo. Dietro a questi album io ho costruito la mia personale esperienza di tecnico del suono e gran parte degli altri progetti e band di ognuno di noi sono nate e cresciute grazie ai Mastercastle. Oggi Il "mercato" discografico è sempre piu' obsoleto, ed il "pay to play" rende tutti immediatamente  star, ma ogni volta ascolto un nostro album mi viene in mente tutto quello che il quartetto Mastercastle ha costruito e non posso che esserne orgoglioso.

Steve Vawamas: leggendo le recensioni passate di ogni nostro disco  e a chiunque mi rivolgo sento dire che i mastercastle sono una gran band..diciamo che questo gia ci appaga...purtroppo il mercato musicale è pieno di brave band...che per un motivo o per l'altro non emergeranno mai quanto meritano....ormai è tutto un calderone....quello che possiamo fare è andare a vanti a lavorare e mantenere questa passione che ci ha spinto a fare 6 dischi....se lavori bene in armonia e serenità i buoni risultati vengono....e verrà anche il nostro momento di gloria meritato!!!


Da un punto di vista emozionale e tecnico, quale album considerate come la svolta della vostra carriera?

Pier Gonella: In realtà credo che la nostra carriera sia andata rinnovandosi sempre gradualmente. Se devo proprio scegliere credi che dal disco "On Fire" abbiamo trovato una grande dimensione in termini di scrittura dei brani e di produzione vincente.

Steve Vawamas: indubbiamente il disco che piu ha dato la svolta è On Fire a livello di maturità della band e di affiatamento...ma dicendo questo non voglio tralasciare il primo The phoenix... il primo amore non si scorda mai.....trovo questa domanda difficile perché mi vien da nominare tutti i dischi per un motivo o per l'altro...direi che tutti sono importanti....

Quale brano di Wine of Heaven merita maggiore attenzione sia da un punto di vista tecnico che sentimentale?

Pier Gonella: Drink of Me mi piace da matti, per il suo ritmo slow e pesante. O forse perchè è stato uno dei primo brani del disco composti...

Steve Vawamas: Black tree's heart...ho scelto questo pezzo perche dentro c'è anche del mio e quando sento una mia creazione riarrangiata in modo superlativo dal maestro Gonella e cantata magistralmente da Giorgia...beh diventa tutto molto emozionante...


E' arrivato il momento anche dei Mastercastle di dar vita a un album dal vivo?

Pier Gonella: Non saprei, spesso parliamo di raccolte, album acustici, dal vivo etc. Faremo qualcosa del genere quando troveremo quel "quid" in piu' che renderà il prodotto molto particolare. Quello che chiamano ancora "mercato discografico" è già saturo di queste cose e non mi va di regalare un disco alle malizie dei "superesperti" che lo fraintendono come una pezza per la mancanza di idee nuove etc.

Steve Vawamas: siamo piu propensi a spendere energie per un disco nuovo che ad un live...ma sai non si sa mai nella vita...se ci sarà un motivo valido per farlo allora non ci tireremo sicuramente indietro!!!

Volete salutare i nostri lettori lasciando un messaggio?

Pier Gonella: Ti ringraziamo moltissimo per questa opportunità ed invitiamo i lettori di Giornale Metal a seguire i Mastercastle sul nostro sito ufficiale www.mastercastle.net, nonchè facebook e youtube.

Steve Vawamas: grazie per le domande e grazie a colore che hanno letto queste righe!!!

Maurizio Mazzarella