DIEGO GALERI - Intervista all'ex Timoria


Ciao Diego, benvenuto tra le pagine multimediali di Giornale Metal. Oggi sei impegnato nel progetto Adam Carpet. Puoi presentarlo ai nostri lettori?

-Adam Carpet è un progetto di musica strumentale, la band ha una formazione atipica composta da due batterie (io e Alessandro Deidda), due bassi (Edoardo "DoubleT" Barbosa e Silvia Ottanà) e chitarra/synth (Giovanni Calella)…dal vivo utilizziamo un allestimento di poligoni solidi e monitors sui quali vengono proiettati in mapping i visuals realizzati da AKME. Il disco d'esordio è uscito in digitale per Rude Records in Febbraio e a Novembre uscirà la versione cd con due bonus tracks. A breve uscirà anche un nuovo video e un disco di remix che spaziano dalla minimal-techno all'industrial…strepitoso.

Nel corso del 2013 è uscito un vostro lavoro in studio, puoi parlarcene?

-Il disco è frutto di lunghe sessions di prove e improvvisazioni compiute tra la fine del 2011 e tutto il 2012…una volta completata la stesura dei 10 brani siamo andati in studio a registrare e in 4 giorni in presa diretta abbiamo registrato l'ossatura del disco (bassi e batterie). Dopodichè abbiamo lavorato in post-produzione nello studio di Giovanni per aggiungere synth, chitarre e mixare il lavoro. Credo che l'album abbia una forte componente schizoide, ci sono davvero moltissime influenze…post-rock, new-wave, elettronica, ambient …ma tutto molto armonico e originale… è la prima volta che scrivo e suono in una band dove non ci sono vocals …ed è assolutamente un'esperienza stimolante… i musicisti con cui suono sono straordinari… Adam Carpet mi coinvolge totalmente.

Ci puoi parlare invece dei Miura?

-I Miura hanno segnato un capitolo importantissimo della mia vita…un periodo di cambiamenti radicali, di avvenimenti tragici e di eventi meravigliosi… in pochi anni abbiamo pubblicato tre dischi di cui vado particolarmente fiero… poi come per tutte le cose le energie si esauriscono e si ha bisogno di rinnovare gli stimoli…semplicemente eravamo giunti al termine del percorso…abbiamo anche registrato una decina di canzoni nuove prima di fermarci ma non c'erano le condizioni necessarie per pubblicarli…

In quali altri progetti musicali sei coinvolto?

-Prima della fine dell'anno uscirà del10, il mio progetto solo di musica elettronica, pubblicherò per Prismopaco (la mia etichetta) tre ep a breve distanza tra loro.

Capitolo Timoria. In che rapporti sei rimasto con i membri di quella band?

-A parte CarloAlberto gli altri li sento davvero molto di rado, alcuni mai.

Ci parli del tuo stato d'animo quando Francesco Renga lasciò la band?

-Fu naturale, non c'era più modo di continuare, le tensioni erano troppe e le idee su come proseguire troppo diverse…fu meglio così sia per Francesco che per i Timoria.

Di recente Omar Pedrini e lo stesso Renga si sono riavvicinati. Cosa ne pensi?

-Sono felice per loro che sia successo e che abbiano ritrovato serenità …anche se poi mi è capitato di leggere commenti e dichiarazioni spesso contrastanti tra loro…deja vu.

Dopo la reunion dei Litfiba, pensi ci possa essere spazio per una reunion dei Timoria?

-Al momento proprio no. Le reunion come quelle dei Litfiba o quelle di tanti altri non mi piacciono, i Timoria si sono sempre distinti per integrità e rispetto per la propria musica e per i propri fans, sinceramente mi sentirei a disagio a suonare Senza Vento 20 anni dopo …le energie di allora non ci sono più, sono cambiate, siamo cambiati noi come individui e non avrebbe senso rimettersi assieme solo per riproporre certe cose, oggi se mai si dovesse pensare ad una reunion bisognerebbe concepirla dando vita ad un progetto artistico attuale e non mettendo in piedi un tour "raschia-barile" per commemorare il ventennale di qualcosa…ho 45 anni e credo ancora di avere delle cose da dire come musicista e artista, Adam Carpet dimostra che ho ancora voglia e bisogno di mettermi in gioco.

Viaggio Senza Vento è il disco che ha spalancato le porte del successo ai Timoria. Cosa pensi di quel disco oggi?

-E' certamente il disco più rappresentativo della discografia dei Timoria, fu un disco di svolta nella gestione del percorso artistico della band, decidemmo di scegliere da soli come fare il disco, come produrlo…c'era un urgenza comunicativa fortissima dovuta alla frustrazione che le produzioni precedenti avevano creato, in particolare Storie per Vivere…dall'uscita del disco facemmo circa cento date in un anno e la band viaggiava a mille all'ora… Viaggio Senza Vento è ancora il disco che vende di più dei Timoria…

Dopo l'abbandono di Renga all'epoca, quanto è stato difficile andare avanti?

-La band non era Francesco Renga, non fu difficile, la band andò avanti con qualche scossone naturalmente ma i dischi successivi furono la dimostrazione che un cantante, per quanto importante, non è tutto… 1999 e El Topo Grand Hotel furono due grandi dischi e ottennero ottimi risultati… ad oggi Sole Spento è uno dei brani più conosciuti dei Timoria e Francesco non c'era.

Perchè fermarsi con i Timoria dopo Un Aldo qualunque sul treno magico?

-Perché quando capisci che non c'è più molto da dire ti devi fermare… eravamo stanchi e iniziavamo a far fatica… c'era bisogno di una pausa… pensavamo fosse a tempo determinato…poi è diventata definitiva.

Puoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-La vita è un rullo, se ti fermi sei perduto. (cit. Edoardo "DoubleT" Barbosa - Adam Carpet)

Maurizio Mazzarella