SOUL OF STEEL - Journey to Infinity

Bakerteam Records

Ne hanno fatta di strada i Soul Of Steel, gruppo emergente della scena power metal italiana, che con Journey to Infinity è finalmente divenuta una piacevole realtà. L'esordio Destiny, dato alle stampe nel 2011, aveva consentito di notare un ampio potenziale, mentre questo nuovo lavoro in studio, ci presenta un gruppo che viaggia verso la maturità, migliorato nella consapevolezza dei propri mezzi e dotato di pregevoli individualità, che funzionano alla perfezione negli ingranaggi di una band impeccabile come sinergia. Tutto è incastonato come diamanti pregiati all'interno di un anello d'oro, dalle tastiere alle chitarre, dal basso, alla batterie, che creano un'atmosfera ideale per la voce di Gianni Valente, incisivo e determinato. Lo stile del gruppo spazia dal power al progressive, con riferimenti ai gruppi cardine della scena nostrana, come Labyrinth, Vision Divine, Secret Sphere e DGM, ma non manca l'impronta internazionale dei Symphony X. Tra le grandi cavalcate di Valerio De Rosa in forma smagliante con la sua chitarra ed il battito sulle pelli di un massiccio Lorenzo Chiafele, Journey to Infinity si districa tra potenza e melodia, rimarcando la personalità di un gruppo che persegue una identità precisa. Dopo l'intro Aeternum Tormentum, la seguente Through the Gates of Heaven mette in luce l'anima prog del gruppo, che con Shadows of the Past esprime ulteriormente le proprie elevate potenzialità. Neverland  si destreggia tra suoni estatici e moderni, Waiting for è un pezzo più tradizionale, dove echeggiano i Labyrinth degli esordi, mentre The Fallen Angel è una ballata ispirata dai noti poetici con un mix tra voci maschili e femminili. L'apice del disco giunge con la title-track, song completa ed estrosa, con un'atmosfera idilliaca che prosegue in Like a Memory. Con Secret Words rialzano il tiro e pigiano forte sull'acceleratore  per poi spaziare nell'atmosfera sognante di Portrait of My Last Dream e più cupa di Last Desire. Eternal Life è un altro momento di palpabile intensità, impreziosito dalle tastiere di Alessio Lucatti dei Vision Divine. La chiosa, è infine affidata alla versione acustica di Last Desire, con la presenza in veste di guest di Roberto Tiranti dei Labyrinth. Journey to Infinity è un disco maturo e di ottima fattura, prodotto da Olaf Thorsen (Labyrinth, Vision Divine), mixato e masterizzato da Simone Mularoni (DGM).  Un altro passo verso il successo per i Soul Of Steel, andiamone fieri.

Voto: 9/10

Maurizio Mazzarella