CATHEDRAL - The Last Spire

Rise Above

Ancora un passo indietro per i Cathedral. Attenzione, non stiamo dicendo assolutamente che The Last Spire sia inferiore al precedente The Guessing Game uscito tre anni fa, bensì che il buon Lee Dorrian e compagni si sono semplicemente guardati alle spalle, cercando di riportare al presente quanto di buono fatto agli esordi, cercando di renderlo ponderatamente più moderno. E' il caso di An Observation, un brano di oltre dieci minuti, che parte in modo tradizionale, per poi sterzare nel proprio mezzo, verso un sound quasi spaziale, che tende a risaltare l'immagine dark di un gruppo dai connotati doom. The Last Spire non è un disco diretto, non ha un impatto immediato e non ha una presa semplice. E' un disco molto complesso, di levatura molto elevata da un punto di vista artistico, con arrangiamenti studiati, mai fluidi, ma strutturati in modo maniacale e certosino, articolati con giudizio ed intelligenza. Non a caso uno dei momenti migliore è la splendida Pallbearer, dodici minuti di brano, dove i Cathedral mostrano tutta la propria frustrazione, con un appeal che ricorda molto album come Forest of Equilibrium ed The Ethereal Mirror, bellissimo l'assolo acustico nella parte centrale del brano, che si stacca dalla monotonia e la sofferenza dello stile della band. Dieci dischi in oltre venti anni di carriera e tutti sempre di notevole qualità, con la capacità di spaziare e cambiare ritmo, riuscendo a rendere accessibile, un genere che spesso non riesce ad essere compreso fino in fondo per la sua ostilità. Notevole l'attitudine tecnica, mentre a livello compositivo The Last Spire dona l'impressione di essere studiato a tavolino. Negativa la produzione, il suono è molto datato e non giova ad un disco, che comunque molti amanti della musica aspettano a braccia aperte.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella