HIGHLORD - The Warning After

Punishment 18 Records

A quattro anni di distanza dall'ultimo The Death of the Artists, ecco tornare sulle scene uno dei gruppi più importanti e noti della scena power nostrana, parliamo degli Highlord che al loro primo album con la Punishment 18 Records, sfornano un disco che può essere appellato come un capolavoro autentico. The Warning After è il settimo lavoro della band piemontese ed è in assoluto il più completo e maturo mai composto in circa quindi anni di carriera. Lo stile è rimasto il medesimo, anche se gli Highlord ora puntano su un sound più incisivo e diretto, forse anche più aggressivo e grintoso, ma sempre adagiato sulla melodia, che nel complesso, diventa il punto cardine della loro musica. Emergono sin dal primo momento le tastiere di Emanuele Salsa, che donano il giusto colore ad un lavoro carismatico  che rimarca la qualità interpretativa di un Andrea Marchisio in forma smagliante dietro al microfono. The Goggle Mirror e Brother to the End sono pezzi che mettono subito le cose in chiaro e evidenziano l'evoluzione artistica di un gruppo rimasto sempre coerente rispetto agli esordi. Standing in the Rain è una dichiarazione di guerra, forse un pezzo estremo rispetto ai consueti canoni targati Highlord, mentre con No More Heroes viene fuori la dimensione più versatile della band, che punta molto sull'estro ed il talento di Stefano Droetto alla chitarra. The Warning After è un album completo, tecnicamente valido, intenso ed ispirato, ma anche spontaneo. I brani sono privi di pecche, gli arrangiamenti sono molto curati, stesso dicasi per la struttura dei brani, sempre ben articolati. Il momento più elevato dell'album, è poi racchiuso nella splendida ballata Of Tears and Rhymes, song dove la poesia si tramuta in musica e dove gli Highlord riescono a colpire i cuori più sensibili. Ottima la produzione, attuale ed appropriata alla loro proposta musicale. Un grande disco senza se e senza ma.

Voto: 8,5/10

Maurizio Mazzarella