DEMETRA SINE DIE - Intervista alla Band

Demetra Sine Die


Ragazzi, il vostro monicker è davvero singolare!!! Cosa significa e perché avete deciso di dare alla band questo nome?

-Si non abbiamo problemi ad essere confusi con qualcun altro, è un nome unico. Ci attirava accostare un nome femminile alla nostra musica ma volevamo qualcosa di diverso e, in qualche modo, in grado di evidenziare uno stato di tensione emotiva. “Demetra” nella mitologia greca è la dea del grano e dell’agricoltura,  artefice del ciclo delle stagioni, della vita e della morte, che abbiamo accostato a “Sine Die”,  una locuzione latina traducibile con senza fissare il giorno (letteralmente senza giorno). 

Ci raccontate dell’origine del gruppo, come vi siete conosciuti e com’è cresciuta l’alchimia che vi ha permesso di produrre quest’album interessante?

-Il progetto prende una forma precisa nel 2003 quando, con un altro bassista in line-up, si crea un nucleo desideroso di sperimentare un rock alternativo venato di spunti prog e atmosfere dark. Nel 2006 è l’ingresso del nuovo bassista, Adriano Magliocco,  che permette al gruppo di chiudere il cerchio e trovare l’alchimia giusta che porterà nel 2008 alla pubblicazione del primo disco “Council from Kaos” e oggi a “A Quiet Land of Fear”. In questi ultimi 3/4 anni il nostro modo di fare musica è cambiato notevolmente, è maturato grazie ad un affiatamento crescente e all’amicizia che solidifica il nucleo di questo gruppo. La condivisione della quotidianità, di esperienze di vita di stati d’animo differenti è alla base di ciò che facciamo ed è ciò che rende personale la nostra musica. 

Anche il titolo del vostro ultimo lavoro è davvero suggestivo… Ma quale è la vostra Quiet Land Of Fear… C’è un concept o un messaggio particolare che volete trasmettere con i vostri testi?

-Sul web il titolo del disco è già stato definito come un ossimoro e in effetti la volontà era quella di accostare significati opposti. Non c’è un concept, è un titolo aperto a libere interpretazioni ma anche attuale se vi si vuol cercare un collegamento alla realtà e un riferimento ai nostri tempi.


Come nascono i vostri brani, ci descrivete il loro ciclo di vita dalla composizione alla realizzazione vera e propria?

-Nascono da idee dei singoli, riff di chitarra o basso già pronti su cui si lavora tutti insieme all’arrangiamento o in alternativa sono lunghe jam in sala prove a far scaturire le giuste atmosfere. La jam è un rituale, sinonimo di istintività, urgenza che libera le nostre emozioni canalizzandole in un progetto comune che ci avvicina come individui rendendoci “fratelli nella musica”. 

Il vostro range stilistico è davvero ampio… Dark Wave, industrial, psichedelia, doom, il tutto assemblato con attitudine prog… Siete d’accordo?

-Si concordo, amiamo diversi stili musicali e l’attitudine prog di cui parli si può ricondurre alla struttura spesso non convenzionale di molti dei nostri pezzi e all’abbattimento delle barriere che spesso esistono tra stili diversi. Fare musica per noi è pura e incontaminata espressione dell’io e le influenze sono filtrate dalle nostre personalità. Questo è il nostro obbiettivo, esprimere ciò che siamo attraverso la nostra musica.

Quali sono le vostre influenze? Cosa ascoltavate prima di prendere in mano gli strumenti e cosa invece apprezzate tra le recenti produzioni?

-Sicuramente dark wave anni 80, doom e psichedelia anni 70. Attualmente apprezziamo musica che riesce a trasmettere qualcosa, quasi esclusivamente proveniente dai circuiti indipendenti. Non importa il genere ma è la qualità della proposta a indirizzarci verso un gruppo. Il 2012 è stato un’ottima annata con il ritorno di gruppi simbolo come Swans e Neurosis ma anche Godspeed You ! Black Emperor tra gli altri.

In che modo avete conosciuto Bloodrock Records e come s’è sviluppata la collaborazione con questa mitica etichetta direttamente collegata all’altrettanto mitica Black Widow ?

-Conoscevo e apprezzavo le produzioni di BloodRock e Black Widow già prima di entrare in contatto con loro. Essendo un’etichetta genovese è stato naturale sottoporgli il disco una volta terminato.  Fortunatamente è andata a buon fine con la migliore delle proposte ricevute sino ad allora. Enrico è un ottima persona e un gran cultore di musica. E’ un piacere lavorare insieme e far parte di un’etichetta con cui condividere la stessa passione per la musica.

E voi collezionate musica ?

-Si mi piace molto collezionare vinili e cd.

Quali saranno le vostre prossime mosse ?

-Siamo in attesa della versione in vinile del disco prevista entro la metà di aprile.  Vorremmo far conoscere la nostra musica suonando live dove d’ora in poi saranno proiettate delle visuals. A breve inizieremo anche a lavorare al video per “0 Kilometers to Nothing”.

Ragazzi, lasciamo alle vostre parole la chiusura di quest’intervista…

-Date un occhiata al nostro sito www.demetrasinedie.com e seguite anche quel mostro infernale di facebook. Grazie per il supporto !

Salvatore Mazzarella