SOLISIA - Intervista alla Band

Solisia (Scarlet)


Rispondono Gianluca Quinto (Chitarra) e Marcantonio Quinto (Batteria):

UniverSeasonS è il vostro nuovo album in studio, come vorreste descriverlo da un punto di vista musicale?

-Gianluca: Bene, direi che Universeasons è un album molto maestoso e che si avvale di sonorità heavy, power, gotiche e prog. Come disco è sicuramente più diretto in termini di musica e suoni rispetto al suo predecessore, ma allo stesso tempo è diversamente variegato da traccia a traccia e segue paradossalmente una linea stilistica più costante. Un disco quindi che racchiude in se le nostre caratteristiche come band. 

Che differenze avete riscontrato tra UniverSeasons ed il precedente Ordinary Fate?

-Marcantonio: Le differenza tra il primo ed il secondo album sono abbastanza evidenti e si riscontrano dal primo ascolto, infatti qui la qualità della musica è diversa, più matura e coesa, e inoltre il sound che viene fuori rispecchia meglio le nostre competenze tecniche e compositivie maturate in questi ultimi due anni.

Quanto tempo è servito tra composizione e registrazione?

-Marcantonio: Come sappiamo purtroppo tutte le bands affrontano diverse problematiche, quindi come si dice in gergo, "non è oro tutto quel che luccica". Per causa di forza maggiore questo album ha richiesto una lavorazione complessiva di circa 2 anni tra stesura e registrazione. Il tempo impiegato è servito per lo più nel raccogliere le idee di tutti, compresa la nuova arrivata Elie Syrelia, con la quale la band ha trovato subito un grande feeling ed ha paotuto finalmente proseguire tutto il lavoro di pre-produzione portato in studio a giugno 2012.

-Gianluca: In realtà il tempo effettivo di composizione/registrazione è stato breve penso che in totale si possa parlare di 3 mesi di scrittura e 3 settimane di registrazione ma la distanza tra i vari membri e alcune vicende, come il cambio di cantante, ha dilatato nel tempo queste tempistiche.

Come è  avvenuto il vostro connubio con la Scarlet?

-Gianluca: Dopo la pubblicazione di "Ordinary Fate" pensammo bene di inviare una copia del disco a Scarlet Records i quali da subito mostrarono un interesse per la nostra proposta sia a livello di contenuti che di produzione. Nei mesi a seguire abbiamo inviato loro il materiale che stavamo componendo per ciò che sarebbe dovuto essere il nuovo album ed essendone rimasti contenti si è arrivati al contratto.

Ci parlate dei testi di UniverSeasons? Quale messaggio volete trasmettere?

-Gianluca: Certo, per quanto riguarda i testi, il maggior lavoro è stato svolto dalla new entry Elie Syrelia che ha scritto tutto quanto dopo aver scelto insieme a noi il tema da trattare. La condizione umana, un tema dunque che per quanto inflazionato, ci è sembrato ciò che meglio si addiceva alle musiche già composte e che di volta in volta stavano nascendo. La condizione umana quindi, vista come un grande universo all'interno del quale si avvicendano le diverse stagioni della vita, per cui le emozioni, le sensazioni, le gioie, i dolori, le cadute e le rialzate...In definitiva sono stati scritti testi che attraverso metafore toccano inevitabilmente le vite di tutti noi, ed è solo in questo modo che l'intensità della musica può esprimersi al meglio ed arrivare dentro a chiunque si approcci all'ascolto in maniera attenta. Alla fine di tutto il concetto che si sviluppa attraverso il disco, potrai trovare certamente un messaggio di speranza che è alla base di tutto per l'essere umano e che spinge ogni essere vivente a dare il meglio di se.

Quali sono le vostre aspettative attorno a UniverSeasons?

-Marcantonio: Le nostre aspettative sono quelle a cui un po’ tutti i gruppi ambiscono. Certamente ci siamo rimessi in gioco con questo nuovo disco ed ora è compito degli addetti ai lavori e del grande pubblico constatare se meritiamo o meno una certa notorietà che chiaramente a tutti farebbe piacere avere.

-Gianluca: Dalle molteplici recensioni  che sono uscite e che stanno uscendo in tutto il mondo, direi che l'album è stato accolto molto bene, tutto ciò ci gratifica ed ora ci aspettiamo dunque di poter portare in giro il più possibile la nostra musica.

Quali sono i vostri programmi? Farete delle date live?

-Gianluca: Certo, stiamo lavorando per questo, come sappiamo la situazione dei Live soprattutto qui in Italia non è molto semplice da gestire,figuriamoci poi se emergi in una scena molto satura di valide realtà che sono in giro già da molti anni. In ogni caso faremo il possibile per ritagliarci il nostro spazio. Intanto per il momento rimane confermata la nostra partecipazione al PPM Fest in Belgio per aprile 2013 ed insieme a grandissimi nomi della scena mondiale.

-Marcantonio: Per quanto riguarda altro, possiamo dirvi che siamo già a lavoro su del nuovo materiale che sicuramente prenderà direzioni inaspettate per tutti, compresi noi stessi!

Come sono nati i Solisia? Come è nato questo connubio tra Lucania e Lazio?

-Marcantonio: I Solisia sono nati da un mio incontro casuale con Wilson (tastierista della band), insieme avevamo preso parte ad un altro progetto musicale nel quale coinvolsi successivamente anche mio fratello Gianluca (chitarrista del gruppo). Fu llì che insieme noi 3 ci accorgemmo di avere molte idee e gusti musicali in comune, subito dopo quindi, subentrò Marilena (prima cantante), con la quale decidemmo di dar vita alla prima demo "the film of my life". Per realizzare questa demo ci serviva ovviamente l'apporto del basso e fu così che Gianluca, essendo in contatto con Andrea (DGM), decise di proporre a lui una collaborazione tramutata poi in una vera e propria amicizia che ci ha portati fino a qui oggi. Nel corso degli ultimi anni, come un pò tutti sanno, ci sono stati alcuni problemi con le cantanti che oltre ad aver rallentato il nostro processo di stesura, ci hanno per fortuna dato la possibilità di venire in contato con Elie, anch'essa di Roma e che è diventata da subito un'amica nonché cantante ufficiale della band.

Perché la scelta di chiamarvi Solisia?

-Gianluca: La scelta del nome Solisia è dovuta anzitutto alla nostra volontà di trovare un moniker che suonasse foneticamente bene, così mi sono messo alla ricerca sul web e quando ho trovato questa parola l'ho subito proposta agli altri. Il nome Solisia appartiene ad una pianta che nasce e si sviluppa per la maggiore in tutti quei paesi caldi ed a sud del mondo, quindi mi è piaciuta immediatamente anche l'idea di poter collegare in qualche modo queste caratteristiche della pianta alla nostra musica; una musica che se pur proveniente da territori immaginari "oscuri", si prepone di offrire invece sempre uno spiraglio di luce tramite messaggi positivi che puoi trovare nei nostri testi.

Volete lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Gianluca: Anzitutto vogliamo ringraziare voi di "giornale metal" per questo spazio e poi voi tutti che ci supportate e che avete letto fino a qui questa intervista.

-Marcantonio: Confermo quanto detto da mio fratello e vi invito a darci una possibilità ascoltandoci e magari passare a dire la vostra per i nostri social network Twitter www.twitter.com/solisia e Facebook www.facebook.com/solisia !!! Ciao!

Maurizio Mazzarella