FOLKSTONE - Intervista alla Band

Folkstone (web)

Intervista ai nostrani Folkstone in occasione della pubblicazione del loro ultimo lavoro in studio. Ci rispondono i membri della band Roby e Lore:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-“Il Confine” è il nostro quarto lavoro, fondamentalmente introspettivo, dal sound particolare che conferma il nostro marchio rock/metal che si fonde con strumenti antichi che rivivono nella modernità. 13 tracce tra cui una acustica, solo cornamuse e percussioni, si susseguono tra tematiche attuali ed a tratti introspettive, completando un lavoro accurato ed originale che segna una crescita rispetto ai  precedenti lavori. Da questi ci scostiamo soprattutto nella scelta di staccarci dalla precedente casa discografica e di produrci in modo completamente autonomo. Per farlo abbiamo chiesto aiuto ai nostri fans che hanno comprato in anticipo (quindi a scatola chiusa) il cd ed una maglietta con grafica esclusiva e con tutti i nomi di chi ci ha supportato in questo progetto. Anzi a tal proposito cogliamo l'occasione per ringraziare i nostri quattrocento co-produttori! Questo album vede inoltre la preziosa collaborazione con il coro “Le Due Valli” (che ci segue dal primo album) che registra tutti i cori presenti nel cd. Il maestro di questo coro, Aurelio Monzio Compagnoni, è autore di un pezzo (“Luna”) cantato in dialetto bergamasco e musicato da Lore alla “Folkstone”. 

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-L'idea di creare un gruppo che unisse rock a strumenti del passato è nata da Lore. Nel '98 ha sentito una canzone degli In Extremo su una compilation e visto che nelle nostre valli da sempre esiste una piva particolare (il ‘’baghét’’),  si è detto “perché non ci proviamo anche noi con le nostre pive?”.. e da lì è nato tutto. 

Come è nato invece il nome della band?

-Il nome della band è nato in modo totalmente casuale! Solo dopo che l'avevamo scelto ci è venuto in mente che ci ricordava le incisioni rupestri della Val Camonica (valle vicino al luogo in cui abitiamo). E' un'immagine suggestiva.. “pietre” (Stone) su cui il “popolo” (Folk) della preistoria fece delle incisioni che sono rimaste fino ai giorni nostri!

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-I testi per noi sono importanti, perché rispecchiamo le nostre idee ed il nostro modo di vivere la vita e la società in cui stiamo. Quindi sì possiamo dire che ci ispiriamo alla nostra quotidianità, intesa come ciò che vediamo, pensiamo, leggiamo.. tutti i giorni. 

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Sicuramente ciò che “balza subito all'orecchio” è l'uso di particolari strumenti quali cornamuse, arpa, flauti, ghironda e cittern abbinati al classico tappeto rock basso, chitarra e batteria. Nel nuovo album potrebbero attirare l'attenzione le sonorità che con immediatezza arrivano a chi ascolta. In realtà però pensiamo che potremmo suscitare più curiosità dal vivo, perché è nei live che troviamo la nostra vera dimensione. 

Come nasce un vostro pezzo?

-I nostri pezzi prendono forma nella “cantina Folkstone”, ovvero una cantina vera e propria adibita a sala prove/studio pre-produzione. Lorenzo, Maurizio e Yonatan registrano a casa una bozza di pezzi interi, riff o giri di cornamusa che vengono loro in mente. Poi si trovano a mettere insieme tutte queste idee e rifinirle nella nostra cantina. Una volta che la base musicale è pronta, si passa a scrivere una linea melodica e come ultimo passaggio il testo, di cui si occupano Lore e Roby. 

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Siamo  legati un po' a tutti i brani..è difficile sceglierne uno come preferito. C'è da dire che c'è un pezzo che è una sorta di autodedica: “Omnia Fert Aetas”. Questo brano infatti racconta di “raminghi artisti che portano il loro spettacolo sulle strade, mentre il tempo passa e porta tutto con sé..consci in fondo che tutto scorra anche senza loro..”

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-All'inizio sicuramente ci hanno influenzato gli In Extremo, con il loro particolare sound. Sin dalle prime canzoni però abbiamo sempre cercato di staccarci da quest'influenza, per cercare un nostro stile ed un nostro personale sound. Ovviamente poi l'impronta delle canzoni viene da un background rock, metal e dall'ascolto di cantautori italiani. 

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?  

-Da circa un mesetto abbiamo iniziato un tour di presentazione de “Il Confine”. Per chi fosse interessato queste sono le date:

14/04 Deposito Giordani, Pordenone
19/04 Urban Club, Perugia
20/04 Stazione Birra, Roma
21/04 Kellerplatz, Prato
28/04Fillmore Club, Piacenza
03/05 Festa della Birra, Spirano(BG)
10/05 American Road Festival , Erba
11/05 Nightrider, Padova
12/05 Blogos, Bologna

Dopo queste date ci sarà il tour estivo che ci porterà in diverse città italiane e all'estero. Quindi per ora ci dedichiamo ai live..visto che dopo mesi di cantina e studio ne sentiamo decisamente il bisogno!!

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-Abbiamo pensato all'idea di un dvd..però ora è un po' presto per confermare o smentire se mai lo faremo.. Potrebbe finire come il nostro cd acustico “Sgangogatt”, che è stato pensato per 4 anni..ma ha preso vita solo l'anno scorso!

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-L'unica problematica che abbiamo in quanto band è che siamo un reggimento più che un gruppo! Essendo in nove sul palco, il nostro fonico ed amico, la santa ragazza che si occupa del merchandising ed il nostro manager Elia a cui piace condividere le nostre scorribande..beh direi che muoversi è veramente faticoso! Per quanto riguarda la scena musicale italiana, pensiamo che ci siano tanti gruppi che,  nonostante il talento, non riescono ad emergere per logiche di mercato e conseguente limitato spazio per potersi far conoscere.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Internet ci ha sicuramente aiutato nel farci conoscere. La rapidità con cui circolano le informazioni è davvero notevole! Quindi tutto scorre veloce..canzoni, notizie, commenti..insomma è veramente un ottimo aiuto!

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Non ci definiamo musicisti, ma banda di straccioni. Comunque a parte gli scherzi, non pensiamo sia il genere che valorizzi o meno un musicista. L'importante è fare la musica che piace..il resto arriva da sé.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Sì ognuno di noi ha un suo musicista con cui vorrebbe collaborare..vediamo nel tempo se riusciremo a combinare qualcosa di interessante!

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Grazie innanzi tutto per lo spazio dedicatoci. Vi aspettiamo sotto il palco..ad ingannare il tempo.. tra una cornamusa ed una birretta!

Maurizio Mazzarella