DARK MATTER - Nebula To Black Hole

My Kingdom Music
L'ennesimo progetto musicale che prende il nome dalla Materia Oscura! Quanto ancora affascina l'omonima teoria scientifica applicata al moto universale eh... soprattutto quanto ancora affascina le menti più sensibili degli artisti. A condurre il progetto in questione troviamo due chitarristi/songwriters iraniani che rispondono al nome di Aria Moghaddam (anche vocals e piano) e Mehdi 14CH. Con l'aggiunta, in occasione dell'esordio discografico in uscita su My Kingdom Music per il 31 gennaio 2020, di tutta una nutrita serie di ospiti internazionalmente piuttosto noti, non nuovi riguardo ai lidi sonori scelti per il progetto Dark Matter. A titolo di esempio, troviamo infatti la voce narrante di Daniel Cavanagh (Anathema) e la batteria di Fab Regmann (Antimatter) sul primo, atmosferico brano "Except Love". Altrove possiamo gustarci l'etnica performance vocale di Anaé su ben tre brani. Addirittura il brano più vicino al metal estremo, "Theory Of X", unisce un cantato tipicamente Death Metal con i vocalizzi etnici della cantante araba Sahoora. Il meccanismo sonoro denominato Dark Matter viene definito "avanguardistico" nella biografia. Se tale definizione sta ad indicare un ventaglio di stili discretamente variegato, compreso tra eteree suggestioni psichedeliche, altrettanto eterei vocalizzi etnici e qualche puntata sull'Alternative Metal più progressivo (in stile Tool, per intenderci), il tutto appoggiato su un certo stile minimale, possiamo anche essere d'accordo. A patto di aver sotto un solido apparato concettuale. E in effetti, "Nebula To Black Hole" si presenta come una sorta di viaggio catartico. Magari solo velatamente accennato dalle liriche narrate (non si deve certo avere la pretesa di descrivere sempre tutto a parole), ma che ha il pregio di apparire piuttosto coinvolgente e tendente ad aprire la mente dell'ascoltatore verso nuovi universi... che potrebbero anche essere, in realtà, nuovi modi di concepire ed inquadrare la realtà manifesta. Tutto è possibile nel viaggio altamente spirituale dei Dark Matter. Che a sprazzi potrebbero ricordare addirittura, almeno come intenzione, il capolavoro Kraut Rock "Phallus Dei" (1969) degli Amon Duul II. L'importante è lasciarsi andare, cercando di trarre più benefici possibili da questo, l'ho già detto, viaggio catartico. Senza aver paura di rimanere imprigionati nelle concezioni sbagliate sul buio e l'oscurità. Buon pro ti faccia un bel viaggio verso la Materia Oscura allora, caro ascoltatore. Ovviamente, non c'è illustrazione di copertina più calzante che... quella che è nota come la prima foto mai scattata di un buco nero, avvenuta proprio l'anno scorso tramite l'Event Horizon Telescope. Più immaginifico di così...

9/10

Alessio Secondini Morelli