ANGEL WITCH - Angel Of Light

Metal Blade
C'è di buono dei mitici Angel Witch che, nonostante l'esigua attività discografica che li ha contraddistinti negli ultimi 40 anni, riescono a conservare sempre intatto il loro status di Cult-NWOBHM band, fino a diventare, assieme a pochi altri (Diamond Head, Witchfynde, ad esempio) una delle più imprescindibili "bands minori" per ogni appassionato vecchio e nuovo di Musica di Metallo Pesante (ecco, adesso inizio a parlare come William S. Burroughs, contenti?) di classico stampo British. Effettivamente, dopo un bel primo album omonimo del 1980 ormai per tutti pietra miliare (seguito a metà del decennio da tanta sfortuna, una fallimentare trasferta in America e due dischi un po' più "commercialotti" non proprio epocali) e vari stop & go (non da ultimo il terzo, buon "disco di ritorno alle radici" titolato "As Above, So Below" risalente al 2012 e uscito per la Rise Above di Lee Dorrian dei Cathedral)... i nostri StregAngeli, sempre capitanati dal mitico chitarrista/cantante/songwriter Kevin Heybourne (ovviamente unico membro storico rimasto in line-up), sono stati oggi reingaggiati dalla Metal Blade. E ci fanno così dono di un bell'album... alla Angel Witch. La voce di Kevin è sempre quella, i riffs, la musicalità e le migliori atmosfere NWOBHM-eggianti, pure. La produzione è perfetta per far ben risaltare il puro Heavy Metal a tratti darkeggiante ed epico, diretto ed energico quanto allo stesso tempo relativamente elegante e raffinato, da sempre trademark della band di Heybourne. Ma soprattutto, gli Angel Witch si ripresentano oggi sul mercato discografico con un disco davvero bello! Ve ne accorgerete. La differenza tra un disco degli AW ed un altro qualsiasi disco di puro HM è senz'altro il livello di songwiting. In questo Heybourne non si batte... seppur gli stilemi siano sempre gli stessi. E che si tratti di violentissime cavalcate addirittura ai limiti del (proto) Thrash come "Death From Andromeda" oppure di brani dall'incedere rallentato e minaccioso d'estrazione sabbathiana con contorno dei consueti, bellissimi e sinistri arpeggi di chitarra di Kevin, come in "The Night Is Calling"... dovunque si voglia andare a parare, insomma, questo disco è davvero piacevole all'ascolto. Così come al riascolto. Fa sempre piacere vedere una band storica, ogni tanto, fare capolino con un nuovo album di inediti. E affermo senza possibilità di smentita che, data la buonissima qualità della proposta ancor oggi, possiamo fare a meno di recriminare il passato (tipo chi continua a chiedersi insistentemente PERCHE' Kevin e soci non siano diventati famosi quanto gli Iron Maiden)... teniamoci oggi gli Angel Witch così come sono e supportiamoli, comprando il disco (che, ripeto, è davvero bello!) e andandoli a vedere in concerto se capitano nei paraggi. Intesi?

9/10

Alessio Secondini Morelli