VANDEN PLAS - The Ghost Xperiment-Awakening

E a breve distanza dalla pubblicazione del cofanettone "opera omnia" sui Vanden Plas, la mitica Frontiers Records non perde tempo. Rilasciando immediatamente la nona prova su full-length dei tedeschi. E cosa dire? Semplicemente: ecco un nuovo, bellissimo album in puro stile Vanden Plas da aggiungere alla collezione di ogni fan che si rispetti. Un disco fatto di ottima produzione, perizia tecnica di gran classe e songwriting potente quanto versatile ed eclettico, che testimonia la forma perfetta con cui la band ha raggiunto il quarto di secolo di esistenza. Meno brani stavolta, solo 6. Ma per un totale di più di 46 minuti di musica. Effettivamente, i nostri paiono stavolta più consoni alla sperimentazione "progressiva" su ogni traccia, piuttosto che ai refrain immediati e "classeggianti". Ciò nonostante, le vocals spesso armonizzate del bravo Andy Kuntz sono perfettamente plasmate sulla complessità delle composizioni. E nulla qui latita neppure a livello strumentale: tanto le chitarre di Stephan Lill quanto le keyboards di Günter Werno fanno ancora la parte del leone. Caratterizzando le sonorità della band con il consueto e ferreo equilibrio tra classe ed energia. Come si addice ad una storica e attempata, ma quantomai agguerrita Prog Metal band quali si possono definire i Vanden Plas. Ne risulta un album comunque sostanzioso, ma caratterizzato anche da dei risvolti, diciamo, piuttosto "drammatici". Brani come "The Phantoms Of Prends", "Three Ghosts" e "Devil's Poetry" (quest'ultima caratterizzata parzialmente anche da atmosfere leggermente più "celestiali", tipiche del Prog classico) sono composti da mood abbastanza variegati, seppur perfettamente armonizzati e incastonati nella lunghezza delle composizioni. Sono sicuro che i fans dei Plas apprezzeranno le nuove sfumature con cui la band ha caratterizzato il nuovo album. Loro ormai non si discutono, se vogliamo parlare di solida e duratura realtà in campo Prog Metal. La classe non si batte. La Frontiers... neppure. 

Voto: 8,5/10 

Alessio Secondini Morelli