STARBYNARY, "Attualmente siamo a lavoro su Paradiso"

Salve a voi Starbynary. E' un piacere avervi con noi a colloquio di GiornaleMetal.it

Ciao! Piacere nostro, un saluto a te e a tutti i lettori di GiornaleMetal.it .  Mi presento, sono Luigi , tastierista e songwriter della band.

Dunque, partiamo subito nel merito dell'intervista. Avete da poco pubblicato il vostro terzo album, che è anche il secondo vostro excursus nel corpus letterario della Divina Commedia di Dante. Da cosa deriva questa vostra affezione per il Sommo Poeta? 

La proposta di lavorare sulla Divina Commedia è frutto della voglia di Joe (Caggianelli, voce) di musicare in chiave metal questo capolavoro della letteratura, al quale lui era particolarmente legato per vari motivi. Onestamente al momento della proposta la mia reazione fu pervasa di scetticismo, specialmente per ciò che concerne le molteplici difficoltà che avremmo incontrato nel provare a legare un genere così marcatamente definito a dei concetti invece estremamente variegati. Molte band hanno approcciato l’ “Inferno” dantesco, nelle maniere più disparate e per ovvi motivi di comodità di contenuti. Ma come comportarsi una volta arrivati giunti alle soglie del Purgatorio, e con il Paradiso? Appena ingranata la marcia della parte compositiva, l’entusiasmo invece ci ha travolto e le difficoltà sono state piuttosto degli stimoli a trovare le soluzioni musicali secondo noi più giuste, tenendo sempre in mente il grande rispetto che portiamo per la Commedia, nonché per il movimento metal del quale ci sentiamo pienamente parte. Attualmente siamo a lavoro su “Paradiso”, la fase di song-writing è quasi ultimata, stiamo lavorando sugli arrangiamenti (specialmente vocali, abbiamo inserito diverse parti corali), sui testi e più in generale con l’obiettivo di mantenere una certa coerenza stilistica all’interno del disco.

Come avete affrontato il discorso compositivo? Quanto tempo è durata la gestazione dell'opera? 

Il concept è strutturato così: l’Inferno è dedicato ai personaggi in cui Dante si imbatte nel suo percorso, abbiamo scelto quelli per noi più accattivanti e suggestivi; il Purgatorio invece è costruito sulla descrizione delle pene delle anime, diverse – come è noto – di cornice in cornice. Il “Paradiso” avrà invece una chiave di lettura ancora differente, come vedrete spero presto: non anticipo nulla per mera scaramanzia! Tutte e le tre cantiche, e quindi tutti i nostri dischi, sono comunque legati dall’idea di avvicinare la musica il più possibile al testo letterario, per questo motivo all’interno di una stessa canzone si possono trovare momenti estremamente diversi tra loro. La gestazione dell’opera è stata in realtà non molto lunga, ragionando in tempo effettivo. Abbiamo avuto dei momenti di stallo in questi anni (Inferno è del 2017, Purgatorio 2019) dovuti a cause di forza maggiore, specialmente a un grave lutto che ha colpito Joe (mi dispiace, Ndr). Ti posso dire che in linea generale, quando lavoriamo sul progetto, generalmente teniamo un buon ritmo!

Pensate che ci sia stata una certa progressione rispetto ai lavori precedenti, oppure bene o male vi siete mantenuti sullo stesso profilo, basandovi sullo stesso metodo del precedente "Divina Commedia: Inferno"? In cosa si differenziano i due lavori, e in cosa invece convergono?

Diciamo che di sicuro la differenza nello stile compositivo (parlo della parte strettamente strumentale) è netta ed evidente nel passaggio tra “Dark Passenger” e “Divina Commedia, Inferno”, semplicemente perché il primo disco è stato quasi totalmente scritto da Leo (Giraldi, chitarra) mentre io mi sono occupato della composizione dei dischi della trilogia dantesca. Riferendoci invece a Inferno e Purgatorio, il metodo compositivo è stato il medesimo, ma con la grande differenza che volevamo dare ai due dischi due “colori” diversi. Speriamo di esserci riusciti. In “Purgatorio” tale differenza è stata ulteriormente marcata dall’apporto di Alfonso Mocerino alla batteria, che ha portato molti elementi di interesse ulteriori al discorso totale. Non bisogna dimenticare che, concept a parte, per la gente questo rimane comunque un disco di prog metal con influenze power.

Ho notato che siete sotto contratto con una label spagnola, la Art Gates Records. Come vi trovate? Oltretutto, negli ultimi anni è in auge una forte rinascita della scena metal spagnola. Labels come la Fighter Records continua a sfornare dischi di qualità sempre egregia. Pensate che detta scena iberica sia una delle migliori attualmente in Europa, proprio per la sfrenata vitalità dei gruppi?

Ci troviamo davvero benissimo, i ragazzi di Art Gates sono fantastici, lavorano con attenzione e massima professionalità, siamo molto soddisfatti su tutti gli aspetti del nostro rapporto con loro. Sono d’accordo con te, la scena iberica è davvero una delle più interessanti.

E sulla scena italica attuale, invece, qual'é il vostro pensiero? Ci sono tantissime band validissime e con proposte davvero interessanti tra tutte le correnti del metal più disparate. Il problema è che in Italia l’interesse per il movimento metal è – secondo me – ai minimi storici. Innanzitutto sono pochi i luoghi dove potersi esibire dal vivo e le scene sono spesso occupate da una quantità sproporzionata di cover band con addirittura una base solida di fan (ma davvero si può essere fan di una cover band? Come dire che il tuo attore preferito è il sosia, che so, di Christian Bale e non l’originale). Potrei parlare di questo argomento per ore, mi fermo qua!

Potete già darci delle news riguardo la vostra attività live prossima ventura? Siamo seguiti da circa un anno da Alessandro Castelli con K2 Music Management, stiamo organizzando un tour europeo di promozione del nuovo disco, speriamo di poter dare delle novità a brevissimo.

OK, grazie per la vostra disponibilità. Salutate chi volete come finale dell'intervista.

Grazie mille a te per le domande e a Giornale Metal.it per lo spazio che ci avete dato. Un saluto a tutti i lettori da parte degli Starbynary!

Alessio Secondini Morelli