DRUDKH - A Few Lines In Archaic Ukrainian

Season Of Mist
La Season Of Mist, da molti anni ormai ha raggiunto uno status di grandezza assoluta, quasi mettendo il monopolio sul versante estremo mondiale, soprattutto in zona Europa e Asia Occidentale. Dall’Ucraina si rifanno vivi i Drudkh, band particolarmente oscura e di assoluto culto nell’underground europeo. Sotto la grande label, pubblicano una raccolta, una manciata di brani pubblicati durante gli ultimi anni in alcuni split album usciti insieme con altre band del genere. In totale questo disco A Few Lines In Archaic Ukrainian, contiene sei tracce per una durata di ben cinquantacinque minuti circa, all’insegna di un black metal feroce, possente e atmosferico nelle sue linee grigie e malinconiche. Ogni singola nota presente in questo lavoro è permeata da atmosfere tristi e decisamente soffocanti per certi versi. Partendo dalla prima e assoluta perla nera di Golden Horse, dove i nostri si avvicinano ad alcune cose fatte dai migliori Emperor e Mayhem, dandogli però quel tocco particolare e tetro, che hanno di solito le band dell’est Europa. Un primo brano veloce e in un certo senso anche poetico. Perché di nera poesia trattasi la musica di questa realtà, come lo confermano i quasi nove minuti della successiva ed espressiva Fiery Serpent, in cui la band continua senza fronzoli a picchiare duramente, senza lasciare nulla al caso e sempre con un'aura malsana e fortemente depressiva, esprimendo tutta la sua rabbia, imprimendola nel loro black metal sopraffino e maledettamente attraente. Con His Twenty-Fourth Spring, troviamo invece il brano più epico, di questa apprezzata raccolta e dove la band decide solo per un po’ di allentare la presa, donando un attimo di aria, sempre malsana, in più rispetto al resto delle tracce. Rimangono le ultime tre canzoni degne anch’esse di nota, in altre parole: Autumn In Sepia, All Shades Of Silence e The Night Walks Towards Her Throne, dove quest’ultimo si rivela il brano più bello di tutto il lavoro, con i suoi otto minuti di durata e una ferocia controllata, che lascerà sicuramente uno squarcio all’interno del proprio animo e della mente. Un disco, questo A Few Lines In Archaic Ukrainian, da avere nel modo più assoluto, degno di stare tra i dischi preferiti delle black metal band della propria nera collezione. 

Voto: 9/10

Sandro Lo Castro