Società Anonima Decostruzionismi Organici - Musiche Per Signorine Da Marito

Banksville
Ho già avuto modo di recensire il live dei Pillheads, band che incarna l'anima più Rock di Paolo Baltaro. Ma il nostro produttore/polistrumentista/songwriter ha un animo particolarmente eclettico ed inquieto, e tramite la sua label Banksville Records ci propone l'album del suo altro progetto musicale, un progetto di matrice estremamente sperimentale e d'avanguardia, i S.A.D.O. Vi basti sapere che l'album dura solamente 7 minuti e 50, e viene presentato come un "audiofarmaco" il cui uso reiterato, così come descrive il titolo, sarà utile alle "signorine da marito" come "cura uditiva per la narcolessia in forma Sentenziale". Nella bio viene spiegato dettagliatamente di cosa si tratta: ognuno dei 9 titoli è costituito da un frammento musicale relativamente breve (di stile estremamente variegato), seguito una voce automatica che emette la "sentenza" da fissare nella mente della "signorina da marito" di turno, subito dopo aver penetrato la realtà quotidiana dell'ascoltatore con una frase di argomento alquanto banale. L'ascoltatore stesso si sente coinvolto in prima persona, poiché gioca il ruolo del "paziente" della terapia musicale. Baltaro ha iniziato a creare opere di questo genere (cure auditive in forma "coercitiva in tre stadi") nel 1990. Bene, ora che il contenuto dell'opera è stato esplicato, passiamo a giudicarne la sostanza. A me non interessa curare la narcolessia, né tantomeno mi considero una signorina da marito (ho una specie di "campana stonata nmiezz'iccosce" che non mi permette di esserlo, chi ha orecchie per intendere...). Quel che conta è che, se dobbiamo andare a cercare un termine di paragone "storico", quest'opera così particolare, così temporalmente breve (eppur così "dilatata" nell'elemento temporale), così resa in forma di "collage" sonoro di musica e parole, potrebbe essere assimilata al brano sperimentale di Franco Battiato del 1977 intitolato "Café-Table-Musik". L'alternanza di frammenti musicali interrotti all'improvviso da frasi di natura "sentenziale" crea una sorta di atmosfera dilatata (come dicevo prima, anche in senso "temporale"), capace di dare una sensazione di estraneità ed inquietudine "auditiva" che ben rispecchia i tempi freneticamente "industriali" che corrono al giorno d'oggi. Un'opera del genere può risultare insopportabile ai più, così come può rivelarsi interessante per gli intelletti più fini o particolarmente sensibili. L'apprezzamento o meno di questo tipo di opere sonore è estremamente soggettivo, d'accordo. Ma dimostra ancora una volta che non ebbe torto chi sentenziava (appunto!) che "la musica non sta nelle note ma tra le note". Voto massimo, giustificato dalla sensazione di straniamento che Paolo Baltaro è riuscito a creare in soli 7 minuti e 50. Paradossalmente non credo si possa riuscire meglio a raggiungere tali livelli di empatia verso l'umanità. Usando tra l'altro un elemento satirico padroneggiato con una certa maestria.

Voto: 10/10

Alessio Secondini Morelli