THRONUM VRONDOR - Ichor (The Rebellion)

Pulverised
Terzo album per questi blacksters belgi; una band che per certi versi profuma di black metal vecchia scuola ma aggiornato ai nostri tempi. Un lavoro molto complesso ed articolato quello che propongono il trio composto da: Vrondor (chitarre, basso), Crygh (batteria, voce) e dal vocalist Svn. Un lavoro che per certi versi sembra prendere ispirazione dagli Emperor per le liriche profonde e certe sonorità, non senza lesinare con la personalità; perché i nostri ne hanno. L’opener “The well” è una breve strumentale dalla durata meno di un minuto, accordature basse e gravi di chitarra e basso con melodie cupe e maligne. Il tutto con l’aggiunta di rumorismi che rendono ancora più inquietante la formula. “A symbol of acrimony” inizia con un mid tempo dove chitarre fredde, gelide e maligne, orchestrazioni danno ancora di più un senso di oscurità al suono. Ecco poi l’attacco bestiale in blast beats con riffing in tremolo e screaming evocativi; le tastiere con le chitarre danno un senso melodico di taglio epico al tutto. La titletrack è potente e senza pietà alcuna per il genere umano; tempi di batteria lenti, quasi marziali con riffing serrati e screaming per poi accellerare di colpo. La sezione ritmica è varia e la melodia viene dosata in modo da non intaccare l’architettura maligna della composizione; un brano stupendo che colpisce il bersaglio. “Diety” è feroce già nell’attacco a testa bassa in blast beats, con riffing black metal di taglio nordico, lo screaming è iroso e distruttivo. Il singer ha un taglio vocale espressivo e evocativo, c’è anche una parte centrale arpeggiata che serve per aprire a una parte epica di voci pulite che sembra scritta dalla penna di Ihsahn. “Doom upon doom” è lenta, tragica nel suo andamento con riffing seguiti dalle tastiere e con melodie malinconiche; ma è solo apparenza perché imperiosamente ecco toni più duri circondati da epicità nera e screaming. Il brano prende un accelerazione nella sfuriata con blast beats e riffing dal taglio black metal nordico; la sezione ritmica è compatta e varia il tempo conservando l’impatto, l’alone epico maligno pervade tutto il brano con ferocia e determinazione. Un disco che gli appassionati di sonorità oscure, maligne, ma con una vena epica nell’aggressività generata non devono farsi scappare; tenete d’occhio il vostro negozio di dischi preferito per il 2019, potrebbe portarvi un disco stupendo come questo. 

Voto: 8/10  

Matteo”Thrasher80”Mapelli