STRIKER - Play To Win

Avalon
Sesto album per gli Striker. alfieri canadesi del Metal Classico attivi fin dal 2007 e fautori di un ottimo Heavy/Power Metal, pesantemente influenzato dalle grandi bands ottantiane della classica scena U.S. Metal. Fin dalla prima traccia "Heart Of Lies" possiamo già goderci un'infusione di energia ai limiti del Thrash per conformazione di riffs di chitarra... ma andando avanti con l'ascolto, già da brani come "Position Of Power" e "On The Run" rimaniamo strabiliati dall'altissima qualità del songwriting e soprattutto dei refrain, orecchiabili e ruffianeggianti ma assolutamente non banali. Credo che questo sia importante da riconoscere ai nostri: come sempre dico, la differenza in positivo, in qualsiasi ambito musicale, viene scandita dalla sacrosanta qualità delle composizioni. Bene lasciatemi dire che qui brilla tutto di luce propria. Cosa sempre più difficile oggi giorno. E la produzione? Scintillante e perfetta come non mai. Parimenti con l'abilità dei singoli musicisti. Il cantante Daniel Cleary dimostra un'estensione ed un'espressività davvero invidiabili, e la qualità del guitar-work dei due axe-man non è assolutamente da meno. La proposta musicale dei nostri è di indubbia qualità, ed anche discretamente variegata. Ho trovato la title-track molto "rockeggiante" e scatenata, mentre bellissime songs come "Head First" e "Heavy Is The Heart" sono sì puramente Heavy ma innestate su quei tipici mid-tempos "cavalcòsi" che hanno fatto la fortuna delle migliori bands U.S. Metal e Glam Metal. Infine abbiamo un'accattivantissima ballad che risponde al nome di "Hands Of Time", basata su arrangiamenti abbastanza complessi e di classe riminiscenti molto Hard melodico, la quale è posta a felice conclusione di un disco che, secondo il mio modesto parere, può esser considerato come uno dei migliori prodotti discografici di settore di quest'ultimo scorcio di 2018. Da avere assolutamente. 

Voto: 8,5/10 

Alessio Secondini Morelli