EXCALIBUR - Generación Maldita

Fighter
Riecco la combattiva (per forza!) label spagnola Fighter Records che, oltre a possedere una solida scuderia fatta delle migliori bands attuali votate al Sacro e Puro Metallo in Tierra de Espana, spolvera e ripropone una gran bella chicca del passato! Gli Excalibur sono, a quanto pare, la Storia dell'Heavy Metal Iberico. Esistiti dal 1984 al 1996, e riunitisi in odor di commemorazioni 5 anni orsono, beneficiano della ristampa "trentennale" del loro ormai mitico primo album, quel "Generaciòn Maldita" del 1988 che fu all'epoca stampato autoprodotto in tiratura limitata di 500 copie (e di cui circolarono solo 100 esemplari, in quanto gli altri 400 sono andati distrutti, orrore!). Ora è tempo di far conoscere alle nuove generazioni di appassionati quello che è un VERO oggetto di Culto, una pietra miliare del Metal europeo più underground a cavallo tra gli '80s e i '90s. E lo si fa... come si deve! Con una bella rimasterizzazione ed un'ottima edizione con tanto di bonus-CD ricco di rarità tra demo, live e brani tratti da EPs d'epoca. Vi dico subito che l'album, nonostante un po' di comprensibile inesperienza dei musicisti ed una produzione leggermente limitata dai pochi mezzi disponibili all'epoca, è proprio bello. E credo possa rappresentare quanto di meglio si sia prodotto in Spagna riguardo il nostro genere preferito in quei roventi anni. Le sonorità su cui si basano i nostri eroi iberici si pongono, diciamo così, a metà strada tra Metal Classico e Hard Melodico. Con una certa buona classe nel songwriting (pur fortemente, e comprensibilmente, derivante dai modelli anglofoni) ed un cantato in lingua madre che, contrariamente a quanto si possa pensare, non stona per nulla con la proposta musicale dei nostri. Spesso e volentieri pare di ascoltare una NWOBHM band alle prese con arrangiamenti sofisticati alla Magnum. Anche il materiale di archivio (come detto: demo, EPs e Live), nonostante la qualità leggermente altalenante, denota un certo skill tecnico-compositivo di livello, diciamo, medio-alto. Ciò che impressiona positivamente è un reiterato uso di keyboards molto "poppeggianti", capaci di arricchire la dimensione musicale "metallica" della band, assieme ad una propensione spiccata verso la melodia, senza stonare per nulla. In retrospettiva, gli Excalibur parevano esser davvero promettenti. Peccato per il loro scioglimento, avvenuto a metà anni '90, poco dopo l'incisione di un secondo album la cui pubblicazione non avvenne mai. Pare però che i nostri abbiano oggi ritrovato lo smalto di un tempo. Innanzitutto il terzo album "Humo Negro" è stato pubblicato per Fighter Records l'anno scorso. Ed ora è tempo di far conoscere quella chicca del loro primo, leggendario album. Avvicinatevi all'ascolto con lo spirito giusto: tenendo presente innanzitutto che è un prodotto di Culto direttamente proveniente dalla... Leggendaria Epoca del Culto del Metallo. E provate ad andare oltre all'osticità di un cantato non anglofono. I nostri a quanto pare spacca(va)no. E dato che sono tornati, spero spacchino ancora. Ultima considerazione: la copertina. Meravigliosamente stereotipata, meravigliosamente rimembrante quei mitici tempi di dedizione, passione ed affiatamento di tanti "Kids" in nome del Sacro Metallo, aggiunge fascino al fascino. In finale, un disco da avere assolutamente, per tutti i metallari con gli '80s nel cuore... ora che finalmente, dopo 30 anni, è disponibile in ben più delle originarie 100 copie. 

Voto: 7,5/10 

Alessio Secondini Morelli