ODETTE DI MAIO - Infinity Pool

Addictive Noise
“…A volte vago solo per sentirmi come un fiume che incrocia l’universo e non lo fa mai sanguinare dentro…” Immensa cultura, bellissima voce, carriera altisonante, una donna carismatica, una vita in giro per il mondo, stiamo parlando di Odette Di Maio, che ancora una volta è capace di stupirci con l’ultimo album, una mera perla musicale dal titolo “Infinity Pool.” Per un’artista del suo calibro diventa doveroso compiere un breve excursus per ripercorrere le tappe fondamentali di una carriera ad alta intensità. Negli anni ’90 e precisamente dal ’93 al ’99, Odette è stata cantautrice e front woman della band dei ‘Soon’, un gruppo ‘it-pop’ che ha cavalcato l’onda Brit che invase il mondo in quegli anni, imponendosi con il pezzo ‘Fiume’. Così pubblicano due album “Scintille” e “Spirale”, proponendo attraverso vari live la loro musica lungo il Bel Paese. Dopo si cambia tutto, soggiorna a Singapore assieme ad una rock band italiana, altri episodi degni di nota sono la collaborazione con i ‘Bedroom Rockers’ nel famoso brano “Nothing Else Matter”, divenuto poi anche colonna sonora in un episodio di CSI Miami e comparendo in un noto spot pubblicitario con un’ attrice hollywoodiana. Questa artista poliedrica vanta una marea di importanti collaborazioni internazionali, come con l’artista austriaco Parov Stelar nel brano ‘Faith’, o con l’autore di musica elettronica nato in Germania, Schiller. Ma non finisce qui, per circa 20 anni gira tutta l’Europa in lungo e in largo proponendo un personalissimo spettacolo dal nome “L’America di Odette”, ove reinterpreta tutti i migliori brani made in Usa di genere Pop, Rock e Folk, tutto il meglio della musica d’oltreoceano filtrato attraverso un proprio style. L’ultima tappa la vede protagonista con il nome “Miss O” di un duo con il compositore belga Jan De Block, e insieme hanno pubblicato alcuni Ep e l’album “Infection”. Soffermandoci ora sull’ultima fatica della cantante, pubblicato nella primavera del 2018 è composto da 6 tracce digitali tutte in lingua inglese. E’ un album dall’approccio intimista, pone al centro tutta la sfera emotiva, tutto ciò che si cela nella parte più profonda di ciascuno di noi, ma non tralascia nulla, nemmeno i rapporti con gli altri esseri umani, ogni forma di connessione ed esperienza. L’album si apre con “Sudden Sparks of Light”, sin dalla prima nota il pezzo mostra la chiara volontà d’armonia, quella ricerca d’equilibrio che la cantautrice a posto al centro della sua vita, la performance vocale è a dir poco impeccabile. L’anima come base, e il corpo come riflesso per sincronizzarsi appieno con la vita. Segue “Circle”, originariamente un brano dell’artista texana Edie Brickell (moglie di Paul Simon), qui ritroviamo una cover dal folk trascendentale style USA, una voce dolcissima che ci emoziona e sembra ci pervada una sensazione di estremo benessere. Il terzo capitolo lo scrive con la track “Non Existence”, la dimensione dell’amore si impossessa dell’album, analizzando i dubbi che tormentano gli amanti all’inizio di una storia. La scena si trasforma con un’atmosfera segnata dalla malinconia e dall’innamoramento, la dimensione sognante ci accompagna sino alla chiusura. ‘Le possibilità’ fanno da sfondo a “Past and Future’, le esperienze e la scoperta di mondi diversi e paralleli, tema a me carissimo mi fa amare tanto questo brano. Questo percorso ci proietta verso nuove realtà ci presenta alternative, ci apre testa e cuore attraverso un viaggio dove i veri recettori sono i sensi. Rimane impressionante la capacità della singer di adattare l’interpretazione al contenuto, emoziona pura e continua. A questo punto per l’ultima parte, Odette sceglie di proporre due pezzi già noti, brani di Miss O. Il primo “Visions of Absence”, ripercorre varie immagini e visioni di un giorno segnato da un addio, si avvia con un tocco delicatissimo che cresce d’intensità con lo scorrere dei secondi, sempre la voce ne è la colonna portante. Il secondo, il brano di chiusura “Splinters”, scelto perché in linea con ciò che ascoltato sin ora, è un pezzo coinvolgente a due, chitarra magistrale e voce davvero toccante. Appena concluso l’ascolto il primo pensiero che viene in mente all’ascoltatore è la brevità del tutto. Non come critica, ma un album così dovrebbe durare molto di più, poiché non ci si stanca mai di emozionarsi, ha un’intensità notevole. Tutte le tracce sono state scritte e prodotte in Belgio insieme all’artista con cui fa ormai coppia da qualche tempo, Jan De Block, per l’etichetta Addictive Noise Records. Per quanto riguarda il titolo, “Infinity Pool”, non rappresenta solo un brodo primordiale di stati emotivi, di sentimenti, emozioni e stati d’animo come ha descritto la stessa cantautrice, ma è anche il nome di una piscina reale nella valle di Sayan, presso Bali, città dove è stato anche girato il video del pezzo “Non-Existence”, infatti c’è molto della filosofia indo-asiatica in questo capolavoro. Da amare, esplorare, un solo ascolto non pare esaustivo, crea dipendenza una musica tanto bella. In questo deserto musicale, con la crisi delle case discografiche pronte a proporre qualunque cosa, un lavoro così profuma di vita e speranza. Grazie Odette! 

Voto: 9/10 

Angelica Grippa