MIDNATTSOL - The Aftermath

Napalm
Nuovo e intenso lavoro per una band molto particolare, che risponde al nome di Midnattsol. Il genere proposto da questa formazione è una sorta di Nordic Folk Metal, questa definizione serve semplicemente a dare un'idea su cosa trovarsi a primo impatto davanti. Poi andando in fondo al disco si possono scoprire tante ricche sfumature musicali. Una novità su questo lavoro è l’entrata in pianta stabile dell’ormai affermata e apprezzata vocalist Liv Kristine, che i più la ricorderanno per i suoi lavori insieme ai Theatre Of Tragedy e Leave’s Eyes. A questo si deve anche aggiungere che Liv va ad affiancare in questo progetto la sorella minore Carmen Elise Espenaes, creando un ottimo connubio tra le due particolari ugole femminili. La nuova fatica discografica s'intitola The Aftermath e presenta dieci tracce per una durata di circa cinquantaquattro minuti, in cui la band conduce l’ascoltatore in un viaggio che vede le melodie quasi soavi e celestiali a primeggiare su un ottimo tappeto sonoro prettamente metal, di stampo ovviamente nordico, questo manco a dirlo. In molte parti così dette metalliche, i Midnattsol vanno a ricordare in genere la scena viking, con un lavoro chitarristico di classe e che va a ricordare spesso e volentieri i Mithotyn, quelli però meno aggressivi e brutali. Questo si può già avvertire nelle prime due e ottime canzoni: The Purple Sky e Syns Sang, in cui tra l’altro assistiamo ad una superba prova vocale delle sorelle in questione. La terza e sognante Vem Kan Segla, si candida a essere uno dei brani cardini dell’intero lavoro, sul versante melodico, in quanto risulta davvero dolce e con dei tratti celestiali, dati dalle splendide voci, ancora una volta da Carmen e Liv. Un altro brano da segnalare è sicuramente Herr Mannelig, che con il suo tappeto metal estremo infarcito da melodie nordiche va a dare un volto ancor più epico e battagliero a quello che è un gran bel disco di musica, come noi amiamo chiamare questo tipo di lavori, Nordica a tutti gli effetti. In definitiva il disco si lascia ascoltare con facilità, suscitando anche parecchie emozioni, che fanno certamente sognare dei mondi fantastici in cui tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo sognato di trovarci. Lavoro degno del nome che porta, merita di essere ascoltato e assimilato con una certa armonia. 

Voto: 8,5/10

Sandro Lo Castro