Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
Ciao a tutti, il nostro nuovo album “In Absence” è il quinto album della band ed è anche il più brutale ed intransigente, un death metal tecnico con influenze black metal.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
La band nasce nel 1999 con il nucleo originale composto da me (Francesco) e Leonardo (guitar), nel 2006 si unisce al gruppo Filippo Occhipinti in veste di seconda chitarra. Dopo vari cambi di line-up arriva nel 2015 Giacomo Bortone come cantante definitivo ed autore di una prova vocale sul disco davvero efficace, oltre al giovane e talentuoso bassista Christian Luconi. Posso affermare che questa è la nostra formazione definitiva. Una menzione particolare va a Gabriele Gianni che ci segue da sempre e si occupa di tutto quello che gravita intorno alla band.
Come è nato invece il nome della band?
Il nome del gruppo significa di fronte al Lete, fiume citato spesso in letteratura dall’Eneide fino alla Divina Commedia in cui si bagnavano le anime per raggiungere l’oblio.
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
I nostri testi sono speculari alla musica e parlano sia di vicende personali che del decadimento della società moderna.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
Il nuovo album contiene gli elementi tipici del sound Coram Lethe con innesti veramente oscuri per gli amanti del blackned death metal con un tasso tecnico elevato.
Come nasce un vostro pezzo?
I nostri pezzi nascono alla vecchia maniera, ovvero in sala prove partendo da un riff e sviluppando il brano di conseguenza. La cosa a cui teniamo particolarmente è riuscire a far rimanere qualcosa nella testa del’ascoltatore e, per farlo, ci vogliono dei riff che possano dare un’emozione già dal primo ascolto.
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
Ogni membro della band ha il suo brano preferito, io ti direi “Food for Nothigness” che rispecchia completamente il suono attuale dei Coram Lethe con influenze death americane e con velature black di origine scandinava.
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
Siamo amanti del death metal e del black quindi ti direi: Deicide, Morbid Angel, Gorguts, Ulcerate, Emperor, Ulver etc.
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
Stiamo organizzando più date possibili in cui proporremo tutto il nuovo album.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
Per adesso non rientra nei nostri piani. Ma non si sa mai in futuro, anche perché per noi la parte live è molto importante. Ci piace molto condividere la nostra energia e attitudine con il nostro pubblico.
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
Bella domanda! La gente fa fatica a muoversi da casa ed ai concerti il pubblico è sempre più esiguo, ma ciò non ci scoraggia. L’anno scorso abbiamo fatto molti live organizzandoci in proprio con altre band per dividere le spese e la cosa ci è piaciuta parecchio!
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
Internet è un’arma a doppio taglio… Sicuramente abbiamo l’opportunità di farci promozione tramite i social media. Di contro questa iper-fruizione della musica ha fatto si che i giovani abbiano un concetto di musica usa e getta che non ci appartiene.
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
Molto! Suonare musica complicata riuscendo a mantenere un filo logico e una certa melodia nel brano è una sfida che ci appaga molto come musicisti.
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
Personalmente mi piacerebbe collaborare col maestro Lee Dorrian.
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
Un grazie a voi e tutti i lettori, vi invito ad ascoltare il nostro nuovo album ed a venirci a vedere dal vivo. Non ve ne pentirete! Ci vediamo on the road!
Maurizio Mazzarella