FOREIGNER - Double Vision Then And Now

Rock Fuel
I Foreigner sono un'istituzione dell'hard rock melodico. Loro, insieme a Journey e Boston, sono i fondatori di quello che in seguito è stato chiamato AOR, una musica che pur avendo solide basi rock è destinata a conquistare vasti strati di pubblico solitamente lontano dalle sonorità più elettriche e pesanti. La band possiede da sempre un'anima rock molto forte, e un nuovo disco dal vivo è sempre una buona occasione per emozionarsi ancora con un repertorio strepitoso. Ma Double Vision Then And Now non è un semplice nuovo album live del combo angloamericano. In questa occasione salgono sul palco un po' tutti i membri originali (Lou Gramm, Ian McDonald, Rick Willis, Dennis Elliott) per affiancare l'attuale line up che comprende il leader fondatore Mick Jones insieme al cantante Kelly Hansen, al tastierista Michael Bluesteen, al chitarrista Bruce Watson, al bassista Jeff Polson, al batterista Chris Frazier e al sassofonista Thom Gimbel. Le cerimonie sono aperte dalla classica Cold As Ice da Head Games dal primo album della band del 1977. La ritmica martellante e la melodia intensa e passionale di questo brano catturano subito l'attenzione dell'ascoltatore. Arriva Head Games, la title track del terzo album del 1979, bel brano accattivante che è sempre un piacere riascoltare. A questo punto ci avvolge l'atmosfera romantica e soffusa di Waiting For A Girl Like You dal fortunatissimo album Four del 1981, un brano che ha fatto innamorare milioni di persone. Headknocker ci riporta al glorioso album di debutto del 1977 con la sua carica immediata e frizzante. L'acustica The Flame Still Burns, tratta da Acoustique del 2011, è una ballata suadente che ci ricorda che la fiamma dei Foreigner arde ancora intensamente. I brani successivi ci rimandano al best seller Four del 1981. Urgent è un brano incalzante che non fa prigionieri, con quel sax torrido e inesorabile che ne scandisce l'andamento. Juke Box Hero è uno di quei superclassici rock che non ci si stancherebbe mai di riascoltare. Quel ritmo felpato e carico di attesa che poi esplode nella sua carica contagiosa ci soggioga e ci fa capire che la musica dei Foreigner è un patrimonio di bellezza condivisibile fra milioni di persone. Questa versione viene tirata oltre gli undici minuti con l'ormai irrinunciabile inserimento dell'immortale riff della zeppeliniana Whole Lotta Love. La cosa ha preso piede quando Jason Bonham ha preso parte ai Foreigner. Ancora dal primo album, il brano che iniziava il lato A, quella Feels Like The First Time che ci fa sembrare ancora tutto fresco come se fosse appunto una prima volta. Double Vision è la grintosa title track del secondo disco targato 1978. Dallo stesso album arriva l'intensa Blue Morning, Blue Day. Si ritorna al 1977 con il rock deciso di Long Long Way From Home. Dal terzo album arriva un'altra super hit come Dirty White Boy che rappresenta un esempio magistrale di come un rock'n'roll apparentemente semplice possa entrarci in circolo facendoci muovere senza ragionarci sopra. La freschezza pura del rock 'n' roll! Stiamo arrivando alla fine dello show e arriva uno di quei brani più universalmente conosciuti e amati degli ultimi decenni, quella I Want to Know What Love Is da Agent Provocateur del 1984 la cui romantica e disarmante bellezza farebbe sciogliere anche il cuore più duro e arido. L'ultimo bis è sempre, da quarant'anni, la ribollente Hot Blooded da Double Vision. Il rock 'n' roll con brani come questo dimostra di essere una musica che abbatte le barriere anagrafiche, geografiche ed emotive. Lunga vita ai Foreigner, garanzia assoluta di grinta e melodia miscelate in modo geniale. 

Voto: 9/10

Silvio Ricci