ANGEL - Risen

Cleopatra
Gli Angel sono tornati. Per molti forse questo nome non significa molto ma chi ama hard rock e heavy metal da tempo non può non emozionarsi per il ritorno di questa band. Una band che avrebbe potuto fare sfracelli commerciali ma che di fatto è rimasta alquanto di nicchia. Nella seconda metà degli anni Settanta loro gli Angel erano contemporaneamente glam, prog, antesignani del pop metal e alfieri dell'ambiguita' insita in tutto il rock and roll. Si chiamavano Angeli, vestivano di bianco ma erano oltraggiosi e trasgressivi nella musica e nei testi. Della gloriosa formazione originale ritroviamo il vocalist Frank Di Mino e il chitarrista Punky Meadows. Gli altri membri sono l'altro chitarrista Danny Darrow, il tastierista Charlie Colv, il bassista Steve Ojane e il batterista Billy Orrico. Il disco si apre si apre con l'intro tastieristica di Angel Theme (Prelude) che ci fa sognare di Mr Crowley.. Under The Gun é un rock melodico ma energico, come deve essere la musica degli Angel. Anche Shot Of Your Love é un bel brano sfrontato e seduttivo nell'approccio. Slow Down a dispetto del titolo parte sparata per poi sedimentarsi in un mid tempo tipico del rock a stelle e strisce. Over My Head possiede una buona propulsione rock sorretta da un'accattivante vena melodica. I sette minuti di 1975 sono logicamente intrisi di riferimenti all'anno in cui l'avventura degli Angel ha avuto inizio. Charlie Colv fa di tutto per proporre sonorita' e atmosfere che erano tipiche del suo illustre predecessore Gregg Giuffria. Dopo una bella intro tastieristica parte una ballata semiacustica che di fatto ci narra di una certa scena di quegli anni. Si nominano i New York Dolls, i Kiss e gli stessi Angel, gruppi che facevano dell'istrionica teatralità e della provocazione scenica un modo di essere. Su tutto, un bell'assolo ispirato di Punky Meadows. Anche We Were The Wild nel titolo evoca la gioventù "pericolosa" della band, e musicalmente è un bel rock incisivo e arrembante. Gli Angel sono sempre stati molto efficaci con la melodia e I. O. U. è di fatto un bel gioiellino dotato di un appeal ruffiano ed efficace. (Punky's Couch Blues) Locked, Cocked And Ready To Rock già dal lungo titolo ci fa capire cosa ci aspetta. Un bluesaccio dominato dalle sonorità esuberanti del chitarrista. Turn Around risponde alla vena piu' pop degli Angel. Desire è un altro rock frizzante dotato di piacevoli melodie. Più sparata si presenta Our Revolution, un brano che poi si stempera in suggestive atmosfere acustiche. La vena pop si riaffaccia piacevolmente in Tell Me Why. Un inizio melodico e pianistico ci presenta DON'T Want You To Go, un'altra melodia che ci entra subito in circolo. Stand Up inizia come un brano melodico che poi conosce variazioni ritmiche e che mantiene una sua dinamica. Il rock scoppiettante di My Sanctuary, con le tastiere in buona evidenza nella parte iniziale, ci fa capire che i nuovi Angel sono più che mai intenzionati a rimanere agganciati al loro glorioso passato. Un glorioso passato che ritorna prepotente nella nuova scintillante versione del super classico Tower dal primo album targato 1975. Cosa abbiamo detto all'inizio? Gli Angel sono esplosi all'epoca come un gruppo contemporaneamente glam, prog, pop, hard, melodico e trasgressivo. E nulla meglio di questi ultimi sette minuti può rappresentare mirabilmente tutto questo. Gli Angel sono tornati, lunga vita agli Angel! 

Voto: 8/10

Silvio Ricci