MOTIONLESS IN WHITE - Disguise

RoadRunner
La Roadrunner records dopo aver dato i natali negli anni novanta ad album di Type o Negative, Deicide, Sepultura e Pestilence , nonché nel 2000 ha dato casa agli Slipknot. Dopo essere entrati nell’orbita di una major della distribuzione musicale alcune cose si sono “perse” ed altre sono “entrate”. I Motionless in white sono una delle band che sono “entrate”. Di fatto i Motionless in white, che a distanza di due anni dall’ultimo album “Graveyard Shift”, si presentano con questo “Disguise”, loro quinto nella carriera della band, restando in tema con i pregressi della band. Questo nuovo lavoro segue decisamente le orme del suo predecessore, ma lo fa rimanendo un po’ sottotono rispetto ad alcuni ottimi exploit del disco precedente. Gli ingredienti compositivi sono sempre gli stessi, come la tipologia di arrangiamenti rimangono in stile. Ovvero? Direte voi che non conoscete la band: un sound che si muove tra l’industrial metal, il nu metal ed il metalcore, chitarre corpose a cui si appoggiano dei break down tipici del metalcore(appunto) con ritmi quadrati ed intrusioni di loop da parte più industrial, con una certa attitudine in stile Rob Zombie, strizzando qua e la a rimandi alla Slipknot e Korn per alcune proposte più pesanti. In tutto questo, un po’ come un serpente che si muove agilmente tra pulito, growl e scream. Le capacità di trovare il riff giusto o l’arrangiamento accattivante permette alla band di dare quella spinta in più che li rendono particolari. Di certo le scelte da mixer sia per la presa delle takes che nella fase di post produzione sono di livello superiore e si sente, come si suol dire, peccato solo che alcune delle scelte più in fase di composizione sarebbero state migliori se fossero state un pelino più azzardate e se la band fosse “uscita” pu pochino più dalla zona di confort. Per darvi un’idea vi direi che l’opener e titletrack “Disguise” , “Thoughts and prayers”, “Undead ahead 2: the tale of the midnight ride”, “Broadcasting from beyond the grave: death Inc.”, “” e “Catharsis” sono le trace che danno la dimensione di quanto espresso poco sopra. “Disguise”, come accennato, non riserva sorprese, ma è un lavoro ascoltabile e godibile nel bene e nel male. Forse non è un album per i più oltranzisti e/o per i defenders, ma tutto sommato non è un brutto lavoro anzi... Se avete voglia di un album senza troppi “impegni” sarà un lavoro che ascolterete senza grossi problemi. 

Voto: 7,5/10 

A.S.