IAN GILLAN WITH THE DON AIREY BAND AND ORCHESTRA - Contracutual Obligation #2 (Live in Warsaw)

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Ascoltare Ian Gillan e' sempre un piacere. Perché è un grande cantante, perché è parte di una band leggendaria come i Deep Purple, perché ha una carriera che è andata ben oltre questa appartenenza, perché e' un bravo intrattenitore e infine perché è un personaggio estremamente simpatico. Questo Contractual Obligation 2 è un succoso doppio dal vivo di circa due ore che ci offre una scaletta di brani dei Deep Purple alternati a brani della carriera solista del cantante. Sul palco insieme a Gillan ci sono il tastierista Don Airey dei Deep Purple, che non ha bisogno di presentazioni, e i bravi Simon McBride alla chitarra, Laurence Cottle al basso e Jon Finnigan alla batteria. Questi musicisti sono supportati da una valida Orchestra. Il brano d'apertura e' Hang Me Out To Dry da Toolbox del 1991. Non esattamente il brano più conosciuto, e questo fa capire che Gillan sa di rivolgersi a un pubblico che presumibilmente lo segue ben al di là dell'appartenenza Purple. Appartenenza che però viene subito ribadita con una bella esecuzione di Pictures Of Home da Machine Head del 1972. Ma poi si prosegue con un brano di nicchia, No Lotion For That, tratto da One Eye To Morocco del 2009. Si ritorna al classico repertorio Purple con Strange Kind Of Woman del 1971. Un brano che negli anni Settanta rappresentava l'inarrivabile atletismo vocale del singer e che oggi viene adattato alle attuali possibilità dello stesso. È chiaro che Gillan fa ciò che vuole con la scaletta e quindi non deve sorprendere se ascoltiamo un brano come Razzle Dazzle da Bananas del 2003, di fatto un brano minore tratto da un album minore nell 'ambito della produzione Deep Purple. Segue A Day Late' n' A Dollar Short da Dreamcatcher del 1997, di fatto un brano che nessun fan richiederebbe a gran voce. Ma il bello dei grandi è che tutto quello che per loro e' "minore" finisce con il risultare comunque di buon livello. Ottimo l'arrangiamento orchestrale del pezzo. A questo punto però lo stesso Gillan si rende conto che è arrivato il momento di regalare al pubblico un momento di rassicurante ancoraggio al più classico repertorio Deep Purple, ed ecco una notevole versione di Lazy da Machine Head ottimamente arrangiata da Don Airey con l'orchestra. Un classico da concerto dal 1972, un esempio magistrale di come i Deep Purple abbiano sempre saputo fondere con fluida naturalezza linguaggi apparentemente distanti come la musica classica e il blues/boogie jazzato. Rapture Of The Deep, title track dell 'album dei Purple del 2005, e' sicuramente uno dei brani migliori del gruppo nel nuovo millennio. La sua atmosfera mistica e magnetica ci prende e ci lascia fluttuare in un mondo onirico e suggestivo. When A Blind Man Cries è uno di quei brani che ci ricorda come la grandezza dei Deep Purple non sia una cosa scontata. Questa splendida ballata blues faceva parte di Machine Head, l'album più conosciuto della band, ma ne fu escluso e non e' stato mai suonato in concerto con Ritchie Blackmore in formazione. In pratica un gioiello che per anni è stato tenuto quasi nascosto. A questo punto irrompe sulla scena la figlia del cantante, Grace Gillan, che ci regala un piacevole siparietto con You're Gonna Ruin Me Baby insieme al padre. Segue una bella versione di There Is No More Cane On The Brazos. È una vecchia canzone di Alan Lomax del 1958 resa famosa da Bob Dylan e da The Band. Lo stesso Gillan ne ha realizzato un'ottima versione nell'album Naked Thunder del 1990. Poi arriva lo strumentale Difficult To Cure che e' di fatto l'inno alla gioia di Beethoven nella versione dei Rainbow. Come giustamente dice Gillan, questo pezzo è stato creato da Beethoven, da Ritchie Blackmore e da Don Airey, che era il tastierista dei Rainbow nel 1981. Un' intro jazzata orchestrale introduce Anya, tratto dall'ultimo disco dei Deep Purple con Blackmore alla chitarra, The Battle Rages On del 1993. Un pezzo maestoso, sempre. Maestoso e' pure Perfect Strangrers, il brano che sanci' la prima storica reunion dei Deep Purple nel 1984. La parte finale dello show e' tutta colorata profondo porpora. Si prosegue con Hell To Pay da Now What!? del 2013, penultimo lavoro della band, un moderno rock stradaiolo. Poi ascoltiamo Demon's Eye da Fireball del 1971, un pezzo che la formazione storica ha eseguito pochissime volte in concerto. Al contrario, gli ultimi tre brani sono sicuramente i più popolari della carriera della band. Sono i brani conosciuti anche da chi non ha mai seguito i Deep Purple. Smoke On The Water e' il riff rock più conosciuto al mondo dal 1972, Hush è state la primissima hit del combo inglese nel 1968 e Black Night nel 1970 ha reso la band molto famosa. Che dire, un concerto molto bello pieno di brani che hanno fatto la migliore storia del rock resi con magistrale naturalezza. Ian Gillan si conferma cantante di spessore e intrattenitore abile e carismatico. Don Airey e' una garanzia di classe e di bravura. La band e l'orchestra svolgono un ottimo lavoro di supporto al tutto. Contractual Obligation 2 Live In Warsaw e' un doppio dal vivo che farà contenti tutti i fans dei Deep Purple e più in generale del rock classico. Da avere e da amare. 

Voto: 9/10 

Silvio Ricci