GRAVE-T - Silent Water

Autoprodotto
Da una Torino sempre meravigliosamente variegata a livello musicale (non dimentichiamoci che è la città dei Negazione) arrivano i Grave T, con il loro esordio discografico, di chiara matrice Stoner Metal con leggere sfumature Hardcore Punk, ma potente e scatenato come non mai. Mostrando tutto il fascino dell'autoproduzione senza sbavare, il gruppo in questione si dimostra sanguigno ed affiatato quanto musicalmente sugli scudi. E per tutti i tre quarti d'ora dell'album in questione, ci becchiamo delle brutali bordate sui denti, mediate da qualche repentino cambio di ritmo leggermente "progressivo" che non fa mai male. Il lavoro della chitarra mi fa impazzire di felicità: riffoso, dal suono compatto e ben ricco di frequenze basse, non eccede nel mix e si lascia ben ascoltare, trasmettendo anche più energia del solito nell'ambito dell'economia strumentale della band. La sezione ritmica è agilissima e non sta mai ferma un attimo, mentre il cantato di Marco Magnani mostra un carisma ed una padronanza del linguaggio anglosassone pressoché ottimali. I brani si susseguono senza pausa alcuna, e riescono ad essere coinvolgenti fino al pogo estremo anche solo durante l'ascolto su disco. Tanto che l'album intero si esaurisce con il tempo impiegato nel bere un bicchiere d'acqua. Lasciando la vocina interna dell'ascoltatore a supplicare un riascolto dall'inizio. Con queste premesse, mi piace proprio immaginare che bomba sonora diventano i Grave T in sede concertistica. Frattanto, un'ottima votazione è d'obbligo. Tipico disco che riesce a dare all'ascoltatore tanto con relativamente poco. Tanto è il valore e l'eclettismo della proposta musicale dei Grave T, relativamente poco è invece l'arrangiamento dei brani, classicamente all'osso con chitarra ritmica/basso/batteria. Un vero portento, non c'é che dire!

Voto: 9,5/10

Alessio Secondini Morelli