ENTOMBED A.D. - Bowels Of Earth

Century Media
E' brutto vedere un manipolo di impavidi ed affiatati eroi, che per molto tempo hanno agito assieme sotto la bandiera del Death Metal, facendo letteralmente la storia di una certa scena (quella di Stoccolma, ovvio) sceglie di dividersi in due contrapposte fazioni. E' quello che è accaduto ai prime-movers di detta scena. Gli imprescindibili Entombed! Dopo capolavori come "Left Hand Path" e "Clandestine", seguiti dalle sperimentazioni molto interessanti come quelle del terzo album "Wolverine Blues"... dopo aver dominato, insomma, la scena internazionale del metal estremo per buona parte degli anni '90... e dopo esser passati per un lungo periodo di iato... proprio quando 6 o 7 anni orsono i nostri hanno deciso di tornare in attività, ecco che nascono, in netta contrapposizione tra di loro, le due fazioni suddette. Da una parte gli Entombed dello storico batterista Nicke Andersson e dei due chitarristi altrettanto storici "Uffe" Cederlund e Alex Hellid. Dall'altra, gli Entombed A.D. del singer storico L-G Petrov. E pare che, almeno a livello di albums, quest'ultima fazione bellica sia l'unica attiva tra le due. Avendo sciorinato in 6 anni ben tre albums, di cui appena uscito "Bowels Of Earth" è l'ultimo. E la qualità? Beh, quella è garantita dalla tradizione. Parliamoci chiaro: gli Entombed storici, almeno quelli prima del periodo "sperimentale", sono sempre stati caratterizzati da un monolitico ed hardcoreggiante Death Metal (ricordiamo il loro passato di band Hardcore sotto il nome Nihilist prima di diventare GLI Entombed), caratterizzato da ritmi veloci e marziali, dal vocione gracchiante e spaventoso di Petrov e dalle tipiche chitarre "a grattugia". E qui ci troviamo difronte ad un album di Death Metal ancora piu hardcoreggiante, con ritmi veloci e marziali, con un Petrov dal vocalizzo ancora più bestiale e delle chitarre ancora più a grattugia. Un'ottima produzione, che una label come la Century Media può senz'altro garantire, valorizza un album che, seppur brutale e feroce come da classica tradizione Stockholm-style Death Metal, appare alquanto coinvolgente ed accattivante. Proprio per l'ormai rinomata propensione verso atmosfere comuni all'Hardcore Punk più incazzoso e violento che hanno fatto grande il gruppo madre. Peccato quindi per la mancanza di Hellid/Cederlund/Anderson (e del desaparecido bassista storico Lars Rosenberg... qualcuno mi sa dire che fine ha fatto?) Ragazzi, il signor Petrov vi sta letteralmente "facendo il culo a strisce" con dischi di qualità come questo. Un consiglio: vedete di seppellire l'ascia di guerra e tornare ad agire assieme. Vi è una legione di fans della prima ora, là fuori, che non attende altro. A parte le disquisizioni biografiche, disco consigliato a tutti i fans degli Entombed che furono. 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli