SUICIDE FOREST - Suicide Forest

Avantgarde Music
Nuovo lavoro discografico in ambito depressive black metal, tirato fuori dalla band Suicide Forest. Gruppo proveniente da Tucson, Arizona. Non inganni la provenienza, perché questa band è assolutamente gelida e glaciale nei suoni e nell’impostazione generale. L’album omonimo, Suicide Forest, presenta sei brani che nella media durano nove minuti ciascuna, tranne una che arriva a circa tre minuti. La sofferenza inizia fin dall’iniziale Kingdome Of Solitude, dove nei suoi esattamente dieci minuti, sfodera un impressionante e delirante sound figlio delle più invidiate band nord europee, madri, possiamo dire di tutto quello che concerne l’inizio del genere in questione. Riffs taglienti come rasoi e malati, fino al punto di riuscire quasi a soffocare l’ascoltatore, trasportandolo in un mondo grigio e malinconico, da cui difficilmente potrà tirarsi fuori. Viaggio che continua imperterrito nella successiva e straziante Auto-Immolation. Questo tipo di album bisogna amarli o odiarli, nè una parola in più o in meno. Brani come Longing For Nothingness oppure Sea Of Trees non sono per tutti, o meglio, non sono di facile ascolto, in alcuni casi potrebbero risultare prolissi, ma di assoluto valore artistico e atmosferico. Va a chiudere questo interessante viaggio nella più totale e sofferente malinconia musicale Cold Dark Comfort, un brano assolutamente geniale, e per certi versi più “arioso” rispetto ai precedenti che abbiamo sopra analizzato. Un ottimo esempio di esternazione delle proprie sofferenze trasportate nel mezzo più bello e vario, la musica. 

Voto: 8/10

Sandro Lo Castro