SWEET OBLIVION, Simone Mularoni: "Suonare e collaborare con Geoff Tate non mi sembrava vero"

Allora Simone, cosa hai provato nel lavorare con una star del metal con Geoff Tate?

Simo: Beh sicuramente una sensazione abbastanza unica… sono cresciuto ascoltando i suoi dischi e pensare di poter scrivere, suonare e collaborare con lui non mi sembrava vero all’inizio! Poi come mi è successo con altre “stars” del business, una volta iniziata la collaborazione ci si rende conto che sono persone “normalissime”, ma con ovviamente un’esperienza nel campo invidiabile! 

E' stato difficile approcciarsi con un musicista che ha fatto la storia della musica, oppure è avvenuto tutto in modo naturale?

Simo: Assolutamente no, anzi Geoff in primis mi ha scritto dicendomi che era contento di poter collaborare insieme e che le mie idee gli erano piaciute! Quindi è stato tutto veramente naturale. Ovviamente al primo contatto ho subito chiarito che io ero e sono un grande fan della sua musica quindi ho subito fatto capire che il mio rispetto era massimo nei suoi confronti.

La distanza Italia-USA è stato un problema nella realizzazione del progetto Sweet-Oblivion?

Simo: direi proprio di no, ultimamente è una cosa abbastanza comune lavorare e collaborare con artisti dall’altra parte del globo, tra skype, mail e messaggi mi è sembrato di lavorare con un componente della mia band eheh. Anche perchè nel mio gruppo abitiamo comunque tutti a centinaia di km di distanza, quindi in fin dei conti non è poi tanto differente… a parte il fuso orario! eheh

Come è nato questo progetto, ma soprattutto, come è nata questa collaborazione tra te e Geoff Tate?

Simo: come tanti progetti di Frontiers, l’idea è stata concepita da Serafino, presidente dell’etichetta. Fin da subito mi ha detto che la sua idea/visione era quella di combinare il lato mio piu “heavy” con la voce piu ottantiana/hard rock di Geoff e ho cercato di realizzare il suo disegno nella produzione e scrittura del disco.

Tu e Tate venite dal mondo del progressive metal, ma lo stile dei vostri progetti è differente. Cosa quindi dobbiamo attenderci musicalmente da Sweet-Oblivion?

Simo: esattamente un perfetto connubio tra le due diverse “sponde” del progressive. Io vengo forse da quello piu moderno/tecnico se vogliamo… Symphony X, Dream ecc ecc.. ma molte ore dei miei ascolti di musica in passato sono state dedicate ai Queensryche stessi, quindi penso che il risultato sia un’esatta via di mezzo tra tutte queste bands…. spero però che si senta anche un po’ del “mio” tocco in fondo! eheh

In questo lavoro nello specifico di cosa ti sei occupato?

Simo: inizialmente della composizione. ma non assolutamente tutto da solo! Molti brani sono stati scritti e ideati da Filippo Martignano, bravissimo tastierista/chitarrista (in forze in passato nella band Echotime, che avevo registrato e mixato) che mi ha aiutato in almeno 5-6 brani e abbiamo co-scritto insieme. Un altro brano è nato dalla collaborazione tra me ed il mio “vecchio” amico Davide Moras, in forze agli Elvenking e Hell in the Club. I rimanenti invece sono stati composti da me e Geoff stesso! Ovviamente in qualità di produttore artistico ho curato ogni arrangiamento, ed infine la registrazione e il mixaggio, oltre a suonare basso e chitarre del disco! Da citare sicuramente anche la performance bellissima di Paolo Caridi alla batteria e il mio “partner” nei DGM Emanuele Casali alle tastiere.

Recentemente è scomparso un mito della scena metal come Andre Matos, puoi esprimere un tuo ricordo su di lui?

Simo: oh… tantissimi ricordi su Matos. Holy Land è forse uno dei miei dischi preferiti di SEMPRE e non saprei nemmeno esprimere o quantificare le volte che ho ascoltato la sua voce su quel disco! Ho avuto anche la fortuna e l’onore di mixare la sua splendida voce quando ha collaborato qualche anno fa nel disco dei Trick or Treat, e anche se non l’ho mai conosciuto di persona, custodirò quel ricordo per sempre! Una perdita enorme sicuramente per la musica e il mondo in generale.

Quali sono i tuoi prossimi progetti? Sempre dietro la consolle oppure un nuovo disco a breve?

Simo: eh si, la consolle è la mia seconda (o prima? eheh) casa ormai! ho tantissime produzioni in programma come sound engineer che mi portano spesso via la maggior parte del tempo. C’è però un nuovo disco DGM in programma, che vedrà probabilmente la luce a metà 2020, ma che è in fase di scrittura e voglio dedicarmi a quello al 100%!

Maurizio Mazzarella