BASALT - O Coração Negro da Terra

Ritual
Questo è una ristampa che la band ha fatto in concomitanza con la firma per Ritual production, uscito in digitale il primo marzo scorso. Di fatto siamo di fronte ad un lavoro breve ma intenso di un lavoro punk, nel senso di grezzo senza fronzoli e diretto, ma va detto che di base è fatto di metal estremo, per chi ha qualche anno come me sarebbe più o meno come mettere Ratos de Porao e i primi Sepultura, misti a Mayhem e Celtic Frost oltre che ad una forte dose di doom. Di fatto la band è impegnata politicamente e i suoi testi ne ricalcano il sentimento: parlano di reietti, di diseguaglianze e quello che non va nella loro terra. Non a caso il titolo tradotto è “Il cuore nero della terra”. Come segnalato precedentemente il lavoro pur avendo subito una lavorazione ed un remaster, risulta estremamente “sporco”, grezzo e diretto. Riff taglienti e batterie cadenzate fanno da corollario ad un basso saturo ed una voce roca e violenta. Di certo questo non è un lavoro per gli appassionati del sono pulito e delle super produzioni. Forse è anche quello il bello di questo lavoro uscito un paio di anni fa. Ovviamente poi se sei un appassionato di metal estremo, decadente, ossessivo e così “marcio” i Basalt devono essere nella tua collezione. Personalmente le sette tracce che compongono questo lavoro non ho trovato delle speciali tracce, nel senso che hanno tutte una loro speciale anima ed un loro specifico modo di essere senza per forza aver più spazio di altre. Sono in fortissima difficoltà nel cercare di darvi le top song. Di certo direi che la opener “Parias”, “Terra morta”, “A longa noite” e forse la canzone che chiude “Diante da dor dos outros”. Concludendo bene per la band, carina l’idea del remaster, ma sarebbe ottimale sul lungo termine di andare oltre a certi metodi e certe sonorità forse troppo legati agli anni ottanta ed i primi novanta. 

Voto: 7/10 

A.S.