BURNING RAIN - Face The Music

Frontiers
Quarto album per l'ormai ultra-ventennale side-project Burning Rain che vede il mitico guitar hero Doug Aldrich accomunare gli sforzi creativi con il singer d'esperienza altrettanto longeva Keith St. John (Kingdom Come, X Drive e Lynch Mob tra le sue esperienze presenti e passate). E fin dall'inizio dell ascolto ascoltiamo con sommo piacere sprigionare l'energia Hard & Heavy più pura dalla chitarra di Aldrich con l'iniziale "Revolution". E altrove, con brani come "Midnight Train" e la title-track non si è da meno. L'esuberanza chitarristica di Aldrich è qualcosa di risaputo, e per non essere da meno neppure stavolta, il nostro inizia quasi ogni canzone con un bel funambolismo iper-distorto, subito prima dell'entrata di basso e batteria (non so se avete presente un certo Eddie Van Halen, che una volta faceva esattamente così...). Che debbo dire: una cosa del genere fa parte del personaggio. Nulla da eccepire su St. John, il quale si dimostra vocalist preparato quanto trascinante e potente, facendo la sua porca figura nei brani più Heavy ma dimostrandosi anche versatile nel feeling come nell'acustica "Shelter", nella bella sferzata Sleazy/Pop Metal di "Hit And Run" nonché in una "If It's Love" dai toni quasi Soul, accompagnata da un ottimo organo Hammond. In finale, un disco molto buono che, nonostante non aggiunga granché alla sterminata discografia di Doug Aldrich, dimostra energia in equilibrio con la sacrosanta classe, e si candida come una delle novità più carine riguardo al settore del Metal di Classe del 2019. Quello con il marchio della mitica Frontiers. 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli