VOLBEAT - Let’s Boogie-live from Telia Parken

Universal
Mancava solo una cosa, per la consacrazione definitiva di questo gruppo danese. La band guidata da Mikael Poulsen adesso ha calato l’asse per fare il poker definitivo, ovvero il live album. Il live era negli anni 70 una pietra miliare per una band e poteva coronare la carriera o buttartela giù se non era prodotto egregiamente; lo stesso devono aver pensato i danesi che hanno prodotto un disco dal vivo dove la potenza della formula viene bilanciata dalla risposta del pubblico di casa. Si, perché la band ha deciso di celebrare e celebrarsi, festeggiando in casa con una formazione compatta e rodata, una formula che mischia abilmente impatto metal, feeling rock and roll e melodia e contando su un numero di ospiti presenti che arricchiscono già la proposta che messa sul piatto è da libidine pura. Basta ascoltare la prima doppietta d’apertura “The devil’s bleeding crown” e “Heaven or not hell” che la band è carica a mille. Batteria potente, riffing diretto, ed essenziale e la voce del nostro che è potente e melodica e il pubblico risponde alla grande. Ditemi voi, se ascoltando un brano ricco di venature hard melodiche come “Lola Montez” o un mid tempo come “Let it burn” non vi sentite trascinati a cantare il chorus. Questa è la forza del rock and roll, ed è ancora integra dopo tutto il tempo e dopo aver generato figli e figliastri musicali ma il segreto è tutto lì. “Doc Holliday” con i suoi sette minuti di durata e un feeling a metà tra l’anthem metal e Johnny Cash è un caposaldo, un brano che fa la sua porca figura e che pagherebbero oro per scriverla decine di gruppi più o meno famosi. La cavalcata thrashy “7 shots” vede lo spiritato e iconico frontman dei Kreator Mille Petrozza prestare la sua ugola al vetriolo ad un brano potente, diretto e dallo spirito heavy n’ roll. E che dire di “Slaytan” che paga un tributo agli slayer fin dal titolo ma musicalmente sembra di sentire i Metallica dei tempi del black album per il riffing serratissimo. E parlando di metallica, bhè c’è la cover di “Enter sandman” con la partecipazione del danese più famoso alla batteria (non ditemi che non sapete chi sia! ); tributo dovuto ad una delle influenze musicali di Poulsen e co. Ma non voglio svelarvi le sorprese di questo pirotecnico live; vi dico solo una cosa, mano al portafogli e alzate il volume, gloria ai Volbeat! 

Voto: 8.5/10  

Matteo”Thrasher80”Mapelli