FUROR GALLICO - Dusk Of The Ages

Scarlet
Mi pareva ieri che avevo appena terminato di recensire il nuovo, ottimo album dei Folkstone... che un'altra grande e solida realtà del Folk Metal italico, i Furor Gallico, è pronta a ripresentarsi subito subito con un altrettanto valido album, il terzo, intitolato "Dusk Of The Ages". In uscita il 18 gennaio prossimo, per la mitica Scarlet Records. Per tutti gli amanti del "blend" Folk+Metal, pare proprio che questo sia un buon periodo. I nostri si ripresentano quindi prepotentemente con tutto il loro consueto campionario di stilemi musicali: potentissimi riffs e ritmi "metallosi" alternati a passaggi di strumentazione acustica (sapeste il violino quant'è incisivo), e voce growl alternata a vocalizzi "clean" maschili e (più spesso) femminili. Firmando un album sfaccettato e complesso, con cui di sicuro riconfermano il loro status, in trio con Elvenking ed i citati Folkstone, di "prime-movers" del Folk Metal italiano. Pur definendosi nella bio "Folk-Death Metal", debbo dire che i tipici vocalizzi "growl" stanno andando via via scemando nell'economia musicale dei nostri, ma questo non è necessariamente un male. E' invece un piacere focalizzare l'ascolto soprattutto sul tandem di brani cantati in italiano "Nebbia Della Mia Terra" e "Canto D'Inverno", nonché sulle incantevoli atmosfere acustiche di "Waterstrings" per andare in visibilio. Questi appena citati sono secondo il sottoscritto tra i picchi più alti di un album come "Dusk Of The Ages", ma ciò non toglie che ci troviamo di fronte ad un prodotto discografico emotivamente e stilisticamente coinvolgente ed accattivante nel suo complesso. Anche e soprattutto per una produzione "da favola", curata dal grandissimo chitarrista dei Destrage Ralph Salati, con Tommy Vetterli (Eluveitie, Coroner, Kreator) al banco di mixaggio e Jens Bogren (Opeth, Amon Amarth, Dimmu Borgir) al mastering. Un consiglio: fatevi un bellissimo regalo di natale e "accattatevillo". Facciamo vedere quanto il pubblico italico supporta ed apprezza la miglior scena Folk Metal nostrana. 

Voto: 7,5/10 

Alessio Secondini Morelli