FEED THEM DEATH - No solution/Dissolution

Grimm
Grande debutto per questo progetto nostrano che certamente vi stamperà al muro con la potenza del suo impatto. Questa band nostrana è annichilente; propone del marcissimo, violento grindcore con una forte critica sociale di fondo. E non è tutto, qualche metallaro vecchia scuola noterà che fra le fila compare un certo Void; per i più giovani, sappiano che questo musicista è stato l’architrave dei grandi Antropofagus ai tempi del debutto “No waste of flesh” e col mini successivo “Alive is good…dead is better”, quindi non proprio un novellino della materia estrema. L’opener “Cadavoracity I” apre il disco travolgendoci e proponendo una formula sonora devastante. Riffing che più marcio non si può, poche rullate minacciose e poi ecco l’aggressione in blast beat; violenza pura con un growl profondo e gutturale, il profumo di Napalm Death è invitante. “Exposed paradigm dissent” ha un riff che più marcio e grattuggioso non c’è; blast beats a valanga e un growl potente e cavernoso. In dualismo anche uno screaming a dare manforte; impatto, violenza e tanta devastazione; cambi di tempo veloci, potenti e con anche riffing serrati. “The horrific balance” è grindcore puro con blast beats, riffing in tremolo e vocione cavernoso con battute d’arresto e riprese immediate. Il dualismo vocale è una formula precisa ed estremamente calibrata con riff minacciosi e un pizzico di death metal che non guasta per nulla. “Terrific gods caravan” è uno dei pezzi che mi piacciono di più; inizio lento, marcio, sputato fuori dall’inferno death metal con un riff memorabile. Poi il tempo comincia a prendere un’accelerazione con gran lavoro di basso e uno scream che ti toglie la pelle e sfuriata in blast beat; devastazione pura con grandi cambi di tempo, accelerazione e dualismo growl/scream. “Prosperity/Captivity” esplode con un riff marcio e tempio in doppia cassa in mid tempo e screaming acidissimo. Il growl fa il suo intervento per rinforzare l’impatto; poi ecco che dopo uno stop and go arrivare l’assalto senza compromessi in blast beat; sezione ritmica precisa nei cambi di tempo letali e belluini. “Inception in rot” è figlia dell’hardcore imbastardito con veemenza in una selva di blast beats, riffing serratissimo e sfuriate con dualismo screaming/growl profondissimo. “Cadavoracity II” chiude il lavoro con cambi di tempo vorticosi, tempi spezzati, riffing marcissimi, blast beats e un vocione catacombale; perfetta conclusione per un disco potentissimo. Cosa volere di più che tanta, sana vecchia scuola che invece di cercare il ritornello acchiappa ragazzine va subito al cuore della questione con una martellata sulle gengive? Questo è grindcore, non lagne per teenager finto ribelli; qui non si scherza, ribadisco, grande debutto. 

Voto: 8/10  

Matteo”Thrasher80”Mapelli