DYSTOPOLIS - V.en.o.m.

Ram It Down
Questa opera prima della band dark/power metal tedesca è da prendere con molta attenzione. Perché i nostri, non si ricollegano ne musicalmente, né a livello tematico con altri loro compatrioti nel genere suonato; anzi, hanno più punti in contatto con certo US metal. Difatti questo disco è intenso, drammatico e ricco di pathos; dotato di un concept che lega le canzoni a doppio filo con la trama emotiva del disco. L’opener “Black gates” fa già capire che la band guidata dal singer Andreas Muller non scherza per niente; brano roccioso, con riffing potenti e orchestrazioni drammatiche. Le chitarre sono serrate con un certo gusto power/thrash, la voce del singer esalta in maniera profonda e ricca di pathos la melodia con istrionismo e i cori aiutano a dare profondità al tutto. Con “Lords of sands” c’è anche un’accelerazione con riffing armonizzati e serrati; le orchestrazioni danno un senso cinematico al tutto; mid tempo che la band sa gestire alla grande con melodie drammatiche e riffing rocciosi. Grande la prova della sezione ritmica che da cambi di tempo precisi e i cori danno un quid emotivo in più; molto bella la conclusione in armonizzazione delle chitarre prima del chorus. “The corporation” è pesante, rocciosa e con i cori al punto giusto; il singer adotta due registri vocali; uno più graffiante e uno più profondo e enfatico. I brani sembrano presi dalla scuola metal d’oltreoceano perché il pathos drammatico e oscuro delle melodie e palpabile; grande la cavalcata dalle melodie di taglio malinconico che prendono il largo e ti fanno sentire un tuffo al cuore. “Arndale” viene introdotta da un campionamento di un servizio giornalistico e poi la deflagrazione vera e propria di un brano scuro, pesante e drammatico. Le chitarre graffiano in presenza del chorus, un brano dalle tinte buie e senza squarci luminosi. “Beneath a black horizon” è power/thrash di gran fattura; cavalcata serrata, melodie drammatiche; il singer rende bene con emozionalità l’intensità del brano. I cori sono costruiti benissimo nel dare pathos e dramma alla formula dei nostri e le orchestrazioni fanno capolino, grande lavoro in sede ritmica e di chitarre che graffiano e lasciano veramente un segno. Esordio di sostanza per questa band teutonica; una band che vuole seguire una strada personale del suono heavy e ha creato un disco ricco di pathos e intensità; aspettiamoci delle belle.  

Voto: 8.5/10  

Matteo”thrasher80”Mapelli