SADIST, Trevor: "Sadist è una famiglia, è la nostra vita, era scritto che ci sarebbe stato questo ritorno"

Riecco i Sadist… sempre creativamente indaffaratissimi. Sempre di un livello creativo al top qua in Italia, nell’ambito del Metal Estremo. La qualità eccelsa dell’ultimo album "Spellbound", in uscita il 9 novembre non si discute. Ed il fatto che il suo apparato concettuale sia un sentito omaggio allo storico re del Thriller Alfred Hitchcock ne accresce davvero il valore. Per saperne di più, ne parliamo con il blasonato vocalist Trevor, facendoci anche dare qualche anticipazione sulla possibilità di vedere i nostri dal vivo in un tempo breve. A voi l’intervista.

Ciao Trevor, benvenuto a te sulle pagine di Giornale Metal...

TREVOR: Ciao a tutti voi.

Iniziamo allora l’intervista, parlando del nuovo album. Un omaggio al grande "imbonitore" Alfred Hitchcock. Com'é nata l'idea?

TREVOR: Sono un grande fan del Maestro Hitchcock, era doveroso questo passo. La musica metal da sempre è stata accostata al male, anche all’horror, quindi questo “matrimonio” era scontato. Hitchcock è l’icona del film giallo, noir e anche horror in alcuni casi, quindi credo che non poteva esserci connubio migliore. E’ stato molto divertente ripercorrere le fasi salienti della carriera incredibile del Maestro! 

Ho visto la foto promozionale, fantastica. Tu che metti in frigo le teste degli altri musicisti della band. Mi pare una citazione "Argentiana", piuttosto che "Hitchcockiana". Ho avuto questa fortissima impressione. Chi è l'artista che ha curato questo "ben di dio"... e chi ha realizzato la splendida copertina? Come siete arrivati a sceglierli?

TREVOR: Chi mi conosce anche fuori dal palco sa bene quanto tengo al frigorifero, o meglio a quello che è dentro, sono un’ottima forchetta! In realtà la foto è proprio un omaggio a Hitchcock, a una sua foto (oh dio Trevor, perdona la mia ignoranza, in seguito ho anche visto la splendida foto a cui ti sei ispirato, faccio mea culpa NdR). Quanto alla realizzazione, devo fare i miei più sinceri complimenti alla nostra fotografa, Svetlana Fomina, che ha fatto un gran lavoro. Mentre la grafica è stata realizzata da Luca “Solo macello”: si tratta di un grande artista che ha già collaborato con molte band e artisti internazionali. Tra questi: Ennio Morricone, Nick Oliveri, Mos Generator e altri. Per Sadist vogliamo sempre il meglio. Conosciamo queste persone, le loro capacità, non abbiamo avuto dubbi: dovevano essere loro i nostri partners!

Una curiosità. Come ho già detto in sede di recensione, credo tu sia uno dei Growl-vocalists più quotati e longevi in Italia. C'é qualche preparazione particolare, una tecnica, dietro il tuo modo di vocalizzare? Come ti prepari se devi affrontare uno show particolarmente impegnativo, la registrazione di un album...

TREVOR: Intanto grazie per la stima. Non vorrei sembrare troppo stringato o superficiale ma credetemi non ho particolari ricette o ingredienti. Certo le cose basilari devono essere rispettate. Cercare di non prendere freddo prima e dopo uno show, non bere troppe bevande fredde e non cantare di gola. Da parte mia sicuramente mi aiuta il fatto di non fumare, e di avere una cassa toracica importante. Mi fermo qui anche perché con l’avvento di tutti questi influencer, insegnanti e sedicenti tali ne abbiamo già fin troppi!

Per qualche anno i Sadist non sono stati attivi. Siete tornati, per fortuna, già da qualche anno, e altrettanti dischi (sempre eccezionali). Purtroppo, non sono molto informato (a parte i tuoi Trevor And The Wolves). Come mai accadde lo split? E avete fatto qualcosa d'altro inerente alla musica, mentre eravate lontani dalle scene?

TREVOR: E’ ormai vecchia ma è pur sempre storia. A inizio 2000 iniziavano a nascere i primi dissapori tra di noi. Il rischio di non guardarci più in faccia era dietro l’angolo. Proprio per questo motivo ci siamo detti che era meglio prenderci una pausa riflessiva e così è stato. Siamo tornati dopo cinque lunghi anni e come spesso accade più forti e uniti di prima. Sadist è una famiglia, è la nostra vita, era scritto che ci sarebbe stato questo ritorno. In quel periodo di distacco ognuno di noi ha coltivato progetti paralleli ma la volontà di ognuno di noi era riprendere a scrivere musica per il monicker Sadist. A volte l’istinto primitivo in giovane età ti fa compiere scelte avventate, poi si cresce e le cose si vedono sotto un’altra ottica.

Questa domanda è di rito. Perché è la prima intervista ufficiale fatta da Giornale Metal ai Sadist (seppur ne abbiamo fatta una recentemente sempre a Trevor per i suoi Trevor And The Wolves, NdR). Mi scuso preventivamente. I Sadist sono da moltissimo tempo sulle scene. Sono dei prime-movers. Che difficoltà avete trovato a "sopravvivere" come band, in tutti questi anni assieme? Soprattutto... a causa del "bel paese" in cui viviamo?

TREVOR: Prima intervista con Giornale Metal… forse perché non siamo così prolifici musicalmente parlando  (no no… solo perché come WebZine esistiamo da non moltissimi anni, NdR). A tal proposito faccio i miei più sinceri complimenti a tutta la redazione: il vostro lavoro è davvero molto importante. Difficoltà ce ne sono molte, suonare metal nel nostro paese e non solo vuol dire fare grossi sacrifici, ci vuole pazienza, determinazione, testa dura. Oggi i ragazzi giovani sono abituati ad avere tutto e subito, il consiglio che mi sento di dare loro è di pazientare, la strada è molto lunga e tortuosa. Vivere all’interno di una band come per qualsiasi altro contesto sociale è molto difficile, bisogna sapersi rispettare, anche perché si condividono troppe cose. Abbiamo fatto lunghi tour condividendo tutta la giornata, come puoi ben capire non è semplice. Il nostro paese è il più bello dove poter vivere, certo il metal non ha vita facile qui ma in tutta onestà credo che la crisi avvolta alla musica sia generalizzata purtroppo. È sbagliato pensare che se le cose non vengono fuori è colpa di questo paese, non dev’essere un alibi, anzi se crediamo che ci siano delle difficoltà dobbiamo essere motivati a fare del nostro meglio per poterle superare.

Qualche parola sull'eventuale attività live. Come vi state organizzando? Avete qualche idea per portare anche sul palco le idee "graphic" alla Hitchcock?

TREVOR: Per prima cosa abbiamo intensificato l’attività ai Nadir Music Studios. Stiamo provando i nuovi brani, vogliamo portare on stage uno show davvero esclusivo e questo richiede anche una buona preparazione tecnica. Ovviamente il discorso non si esaurisce solo tecnicamente ma anche pensando a una scenografia. Insieme al nostro management stiamo lavorando anche su quest’aspetto e quello che posso dirvi è che ci saranno delle belle sorprese in sede live. A oggi insieme alla “Vertigo” che è la nostra agenzia di booking abbiamo confermato diversi show nel nostro paese e altri sono in via di conferma. Non vediamo l’ora di poter tornare sul palco, manchiamo da troppo tempo!

OK l'intervista volge al termine. Ti ringraziamo per essere stato qui con noi. L'ultimo spazio è tuo. Saluta chi ti pare.

TREVOR: Grazie a te e a tutta la redazione per lo spazio concesso. A me non resta altro che salutare e ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a “Spellbound”. Un abbraccio a tutti i lettori e come sempre… In alto il nostro saluto!! Ci vediamo on stage…

Alessio Secondini Morelli