PINO SCOTTO, "Ciò che non mi fa mai arrendere si riassume in una sola parola: Passione!"


Approfittiamo della disponibilità telefonica di Pino Scotto, proprio durante il viaggio che porterà lui e la sua band on-stage la sera del 23 settembre 2018 in quel di Rovigo, il giorno dopo uno show svoltosi invece a Prato. E' fervente ed in piena attività la promozione live del nuovissimo album "Eye For An Eye". Ed il nostro Pino risponde con estrema gentilezza e disponibilità al nostro fuoco di domande. A voi l'intervista.

Ciao, grande Pino! E' un onore per me, come per tutti noi di GiornaleMetal.it, avere te assieme a noi.

E' un piacere mio!

Passiamo alle domande. Tu hai ormai, giocoforza, la fama di essere uno dei più longevi e inarrestabili rockers della nostra penisola. In tutti questi decenni di attività, tra Pulsar, Vanadium, da solista, con il Progetto Sinergia e coi FireTrails, non ti sei mai fermato. Eppure, abbiamo qui in patria una tradizione di finta cultura passeggera, qualunquismo, ignoranza dilagante che tutt'ora fatica ad andar via. Nonostante tutto questo, cos'é che non ti ha mai fatto arrendere?

Ti ringrazio, innanzitutto, dei complimenti. Ciò che non mi fa mai arrendere si riassume in una sola parola: Passione! La passione di continuare a credere nella magia del Rock & Roll. Quello vero! Ormai sto per compiere 69 anni, e nella mia vita ho avuto la fortuna di aver conosciuto il grande Rock. Nel 1968, ad esempio, ho visto a Roma Jimi Hendrix dal vivo, e non solo lui. Ho visto dal vivo quasi tutti i grandi. Ho avuto la fortuna insomma di vivere l'epoca in cui il Rock "si creava" letteralmente, giorno per giorno. Purtroppo ormai, negli ultimi 30 anni il Rock si sta arrovigliando su se stesso. Le nuove bands sono solo fotocopie di fotocopie. E cosa più triste, le bands dell'epoca, quelle che hanno creato la "magia", ormai da tempo non riescono più a fare un disco decente. Ormai comanda solo il denaro. Come si dice a Napoli, 'E solde fanno venì 'a vista 'e cecate. Io soldi non ne ho mai visti. Ho avuto sì delle occasioni per fare roba più commerciale, ma ho sempre detto di no. Ho preferito andare a lavorare in fabbrica ed essere libero di fare ciò che voglio io. Io l'ho sempre detto: non so se sono bravo a cantare, a comporre, ma questo è il mio sogno. Non lo deve toccare nessuno! 


Parliamo del nuovo album. "Eye For An Eye". Che considero personalmente un prodotto discografico viscerale e di gran "cuore". Mi piacerebbe che tu rimarcassi i punti forza del nuovo disco. Purtroppo non ho i testi con me. Comunque ti volevo chiedere se c'era qualche brano, anche a livello di testo, che ti era particolarmente caro e perché.

Quest'album viene fuori proprio da questa rabbia che mi scaturisce dalle situazioni che ti descrivevo prima. Mi sono detto: adesso gli faccio vedere io, faccio un disco che contiene musica Rock. Quella vera! Che si rifa allo spirito dei tempi migliori. Sempre con il cuore... e con le palle, come si dice! I testi sono sempre nel mio stile solito. Parlo di sociale, di emozioni... particolarmente, il testo di "Crushing Tonight" parla di una figa che mi sono scopato nel cesso del Rock & Roll di Milano. La cosa divertente è che intanto il suo fidanzato bussava alla porta e chiedeva "stai bene amore?" e lei... si è liberata la bocca e ha risposto "sì amore sto benissimo, esco subito". (risate) Inoltre, finora non ho mai scritto una ballad per una donna, ed "Angel Of Mercy" è dedicato alla mia mamma, che purtroppo è venuta a mancare un anno e mezzo fa. Altri testi parlano di rabbia sociale... a molte persone non gliene fotte un cazzo, comunque io scrivo su certi argomenti per me stesso, perché ho bisogno di buttare fuori certe cose. Comunque, spero che tra quelli che mi ascoltano ci sia qualche "tacco duro" che ha capito che se non rompiamo un po' i coglioni questi (quelli che comandano, insomma Ndr) continueranno ad usarci e a fare i porci comodi loro.

D'altronde Pino, la tua opinione è rispettabile come quella di molti altri, e sono quindi convinto che abbia il diritto di essere ascoltata. OK passiamo a parlare di promozione live per "Eye For An Eye". Come sta andando il tour?

Siamo partiti al Santomato Live Club di Pistoia ad aprile, 10 giorni dopo che era uscito l'album. Ormai da allora abbiamo fatto già circa una quarantina di date. Finita poi la prima tranche, ne stiamo facendo una seconda, un po' più contenuta nel numero di date, fino alla fine dell'anno. Poi a partire da gennaio rincominceremo con i clubs. Pensa che ieri sera abbiamo fatto un concerto a Prato (stasera invece stiamo a Rovigo). Era un locale piccolo, con 300-350 persone. E' stato bello perché, premetto, dopo gli eccessi di tutti questi decenni, io dalla morte di Lemmy mi sono un po' ripulito e saranno circa 2 anni e mezzo che non tocco più nulla... Mi chiedo ancora come diamine ho fatto a non danneggiare le mie corde vocali. Mi pare di avere più voce di quando avevo 20 anni. Come Glenn Hughes. Mi piace pensare che io e lui siamo due "paraculati". 


Accidenti però, che tabella di marcia forsennata. Vai alla grande! Penso a uno di quei "cantanti" famosi, considerati "Rock", che diceva anni fa "mi sto preparando ad un tour estesissimo di 13 date facendo footing". A questo punto una cosa del genere mi fa un po' ridere.

Eh guarda... questi sono solo delle merde. E a me dispiace per tutta quella massa di stronzi che non hanno capito che li stanno prendendo solo per il culo. Beh andassero a fare in culo. Io l'ho sempre detto: dovessi trovarmi un giorno allo stadio di San Siro con 80.000 persone davanti, probabilmente mi chiederei cosa sto facendo di sbagliato... perché sicuramente sto facendo qualcosa di sbagliato. Penso da sempre: se tu vedi una massa che corre da una parte, tu corri dal lato opposto. Sicuramente non ti sbagli: farai la cosa giusta. 

EH EH EH! Credo di essere d'accordo con te. Tra le tue ultime uscite discografiche c'é stato anche un disco di covers. Com'é nata l'idea di coverizzare Renato Rascel, Ivan Graziani, il grande Battiato, Luigi Tenco, assieme a covers più "canoniche" come Motorhead, Gary Moore ecc.?

Soprattutto per i testi. Questi cantanti si "schieravano" all'epoca, oggi invece non lo fa più nessuno. Per le covers più Rock invece ho voluto rendere omaggio al percorso che parte dal Blues, da Elvis, e così via. Il percorso di coloro che mi hanno insegnato ad amare questa musica, insomma. 


Negli ultimi anni ti ho visto un minimo di 4 volte dal vivo. E il responso è stato sempre lo stesso. Energia, energia, energia. Sarà forse che qui a Roma a noi appassionati rockettari ce ne serve di più del resto d'italia, data la concentrazione di partiti politici che c'é qui che ci sgonfia letteralmente le palle... probabilmente ce ne serve molta, per questo accorriamo in massa. Come la vedi Roma e i fan romani?

Eh è così dappertutto, sai. Anche a Milano, dove sto io, non siamo messi meglio... però sicuramente voi lì a Roma, vivendo e respirando la stessa aria di quelle merde, beh probabilmente avete più bisogno di questa energia. (risate n.d.r.)

Personalmente ho apprezzato il tuo brano di qualche anno fa "don't touch the kids" in cui lanci un'invettiva contro la pedofilia ed il commercio sessuale dei minori. So che sei impegnato anche nel sociale. Come mai hai deciso di affrontare particolarmente questo argomento con il tuo brano (ed il rispettivo videoclip)? E, oltre a questo, vi è dell'altro? Voglio dire, sei testimonial di qualche campagna di sensibilizzazione sull'argomento?

Sicuramente, perché i bambini non si toccano. Sono circa 12-13 anni che assieme alla Dottoressa Caterina Vetro abbiamo il progetto in Guatemala dove abbiamo fatto costruire un ospedale per i bambini che lavorano nella discarica di Coban. Lavorano per un dollaro al giorno dodici ore al giorno. Aspettano i camion che gli rovesciano addosso l'immondizia, e con le ceste raccolgono lattine e quant'altro e s'infettano di epatite. Inoltre diamo una mano a Padre Sergio, che si occupa dell'istruzione di questi bambini con l'escuelita. Il progetto è una goccia nell'oceano, ma molto meglio di tante persone che hanno tanti soldi... e non danno proprio mai un aiuto. 


Per un bel po' di tempo abbiamo avuto qui in Italia un canale TV musicale che ti vedeva come conduttore. ROCK TV's Database, dove presentavi videoclips e rispondevi anche agli SMS dei telespettatori. Ora la TV ha chiuso. Ma per fortuna siete passati online. Come sta andando la cosa? Meglio, della "semplice" versione televisiva?

Rock TV e Database ci sono ancora. Siamo online. Siamo attivi su Facebook (il canale è https://www.facebook.com/rocktvitaly/ n.d.r.), YouTube, Instagram. Database condotto da me va in onda in diretta il martedi dalle 14.00 alle 15.00. Non possiamo più passare video (ma tanto quelli si possono vedere anche su YouTube), ma l'attuale programma comprende dirette in cui rispondo alle domande. Ovviamente ancora oggi ci sono quelli che chiedono le solite cagate (cosa ne pensi degli Iron Maiden e così via), ma molti ragazzi che mi mandano i messaggi parlano anche di argomenti più importanti. Abbiamo moltiplicato lo share rispetto a quando stavamo su Sky, per il quale tra l'altro dovevi pagare l'abbonamento, qui invece è tutto gratuito. Tanto ormai, tutti i ragazzini oggi hanno il cellulare in mano...

So che non ti piace rivangare il passato, ma il tuo credo che sia glorioso, perché ti ha portato tutto ad essere quello che sei oggi. Ti volevo chiedere cosa porti sempre con te dell'esperienza con Pulsar, Vanadium, Progetto Sinergia. E se ancora oggi ti incontri con i tuoi vecchi collaboratori: Zanolini, Tessarin, ecc.

Sì, sicuramente. Certo col fatto che sono sempre in giro impegnato, e che molti hanno preso una strada differente (malgrado si viva tutti a Milano), non ci si vede molto. Però, dei Pulsar porto nel cuore l'aver vissuto un'epoca in cui anche in Italia si iniziava a creare il vero Rock & Roll. Poi ovviamente i Vanadium sono stati comunque un'esperienza fantastica durata 10 anni. Se si è conclusa è dovuto purtroppo sempre al solito problema. Siamo in Italia. Eravamo con una Major, vendevamo 50.000 copie solamente in Italia, ma al momento di investire sull'estero non hanno mai voluto fare un cazzo. Avevamo scoperto solo per caso che i nostri dischi erano distribuiti in tutto il mondo, perché questi, anche se partecipavano al Midem di Cannes... quando si trattava di promuoverci con gente dalla Francia, dalla Germania, interessata a pubblicare i nostri dischi nei propri paesi, quelli della label invece di fare uno sforzo promozionale, del tipo "vi diamo il master gratuito e fate venire la band a suonare da voi", si prendevano i soldi e gli davano il master dicendo "fateci quel cazzo che vi pare". Dopotutto, era un'etichetta che aveva sotto contratto Mino Reitano, Little Tony... sicuramente non c'entravano un cazzo col Rock.

OK Pino. Siamo ai saluti finali. A te lo spazio.

Sempre Pino Scotto. Un abbraccio a tutti i lettori di GiornaleMetal.it. Ci vediamo on-the-road. Venite ai concerti, perché su quel palco c'é sangue, sudore e lacrime. Solo passione per il Rock & Roll. Rock On!

Alessio Secondini Morelli