VHALDEMAR - Shadows Of Combat

Fighter
Spagna Spagnaaa cos'avrai di più? Non sono impazzito! Solo non mi è mai capitato di recensire una sfilza di Heavy Metal bands di così buon livello, tutte provenienti dalla gloriosa nazione Iberica. E così, a pochissimo tempo dalla recensione del primo album degli Iron Hunter, eccomi a recensire un disco che... non è proprio nuovissimo, in verità. "Shadows Of Combat" è il quarto album dei Vhaldemar (veterani della scena spagnola, esistenti da quasi 20 anni). Fu pubblicato autoprodotto nel 2013, ed è ora stato ripubblicato, con l'aggiunta di una nuova succosissima bonus track, dalla stessa Fighter Records che tra brevissimo realizzerà il loro "forthcoming" quinto album. Beh, in attesa della suddetta vera e propria novità discografica, godiamoci questo loro quarto album, ora giustamente molto più disponibile di prima. E cosa posso dire? Ragazzi, questi menano! E menano forte! Sano e Robusto Metallo Pesante con una produzione modernissima. Songwriting sugli scudi e preparazione tecnica alla perfezione. Basta dare un'occhiata all'illustrazione di copertina (un po' in stile "Quake") per non avere dubbio alcuno. I Vhaldemar non fanno nulla di nuovo, ma... "anche" loro sanno ricondurre gli schemi più nobili dell'Heavy Metal ad un livello tra l'ottimo e l'eccelso con sufficiente personalità artistica. Tutto è perfetto qui. Sì, diciamolo, è un prodotto "di maniera", ma direi "di manierona", perché la differenza tra questo ed un altro semplicissimo album di Heavy Metal è... come dissi sempre per gli Iron Hunter, la passione ed il cuore che gli Iberici sanno mettere in quantità industriale nelle cose che fanno. Anche qui abbiamo un cantante di carattere, mister Carlos Escudero, dallo stile grintoso simil-Eric Adams, che nonostante dia ogni tanto l'impressione di grattare un po' troppo a fondo la voce, risulta potente ed espressivo, eccellendo nei registri acuti e andando abbastanza forte pure in quelli medi. Altra caratteristica del sound dei nostri è quella di sparare la loro consueta sfilza di metal songs su ragionati ma energici ritmi non eccessivamente veloci, navigando tra il mid-tempo e la "cavalcata" sostenuta. Il risultato soddisfa, dimostrando che mica è obbligatorio fare un buon disco Metal esclusivamente su ritmi ultra-Speed Metal a rotta di collo. Bravi, bravi anche in questo. Se consiglio il disco? Ragazzi, questo disco è eccezionale. Però, più in generale, colgo l'occasione di questa recensione per consigliare a tutti i "metallari" con il pallino per il Classic Metal di tenere sempre un occhio di riguardo su quella che è oggi la fucina underground più "Defender" d'Europa. La Spagna appunto. Onore al merito! 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli