THE LAST SEED - Hellboy

Nihilistische KlangKunst
Direttamente dagli inferi un prodottino che soprattutto a pochi giorni dal solstizio estivo riuscirà di sicuro a portare un pò di refrigerio. Genere suonato dalla band: black/death metal; ora, non vorrei fare paragoni, per cui se state comodamente seduti vi prego di non alzarvi di scatto, se siete morti, non fate in modo che per il resto della vostra vita vi chiamino Lazzaro, ma i tedeschi Last seed potrei paragonarli un po’ ai Dissection. Ecco l’ho scritto!! Un disco che contiene dieci perle di rara bellezza e di sofisticate atmosfere, con chitarre sui medi, come la tradizione vuole e raccomanda, che fanno da tappeto alla voce sinistra, non così stridula da dare fastidio, ma sufficiente malvagia da non far intravedere alcuna via di uscita. La mia preferita dell’album è Become The Stubborn Goat, con un giro un po’ più strano del normale e non banale, di intensa intesa e di atmosfere agonizzanti, ma sono sicuro che chiunque avrà da sbizzarrirsi con questo disco che a mio parere può mietere parecchie teste, nel senso che piacerà a molti adepti. Ascoltandolo attentamente entrano in gioco altri fattori: la bravura tecnica e il buon gusto del batterista, che diversifica i giri ed il groove con giochetti “mica male”, come per esempio in Read The Flesh, mi ha divertito anche Form your God, con la sua partenza veloce, la frenata piena di pathos e la ripartenza a mille, chiude la particolare Rule the Deep, dove i Last seed ancora alla fine del disco mi sorprendono per il loro andamento mezzo progressivo. Ragazzi: bel lavoro, e grazie per l’ascolto. 

Voto: 7/10

Flavio Facchinetti