NIGREDO - Flesh Torn/Spirit Pierced

Trascending Obscurity
La Grecia è in maniera chiara è netta; una delle terre di nascita di un certo modo di intendere il black metal. Perché le formazioni elleniche hanno sempre inserito in un contesto estremo, violento e nerissimo un sapore forte in senso musicale della loro terra madre. Difatti è stato coniato appositamente il genere “mediterranean black metal” per descrivere queste storiche formazioni che inserivano strumenti tradizionali e culture diverse; non è così per questa band che ha la stessa radice, ma un fine più violento e di taglio nordico. Già con l’opener “Ten repellent forces” ha un impatto thrash/black metal; blast beats e tempi veloci e tellurici. Riffing di taglio black svedese, maligno e feroce, quasi una versione più incazzata dei Watain; screaming alto ma intelleggibili; nel brano c’è anche una parte in mid tempo prima di assalire con una demoniaca accelerazione. “Necrolatry” colpisce senza pietà alcuna; blast beats di chiara matrice black e riffing gelidi ci sorprendono, perché la miscela che propone la band è qualcosa di distante dal loro luogo d’origine. I riff sono freddi, malvagi e non c’è nessuna concessione alla melodia; cambi di tempo tellurici e violenti segnano il tempo nerissimo e carico di malvagità. “Mental glimpses at cosmic horror” fa ancora capolino il thrash/black; marcia in un up tempo feroce e diretta; grande riffing maligno e pesante. La sezione ritmica assale con una prova in blast beats per poi accellerare e anche in modalità up tempo colpire duro con un growl potente, ci sono rallentamenti dove il riffing sulfureo delle chitarre è palpabile. “Sons of worthlessness” è tellurica,p otente e non lascia scampo; riffing gelidi di chiara matrice svedese prendono alla gola, per poi rallentare e il brano è pieno di dissonanze; è solo la quieta prima della tempesta. Perché si scatena un devastante tempo tellurico, con riffing neri e caliginosi e un grande lavoro e livello ritmico. Un disco pesantissimo, pieno di impatto, malvagità e diretto come un treno in corsa, se la band greca aveva come obbiettivi annichilire l’ascoltatore, obbiettivo centrato in pieno. 

Voto: 8.5/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli